Sabatini: La funzione umanizzante e spirituale della parola

Intervista a cura di Luigi Sparapano

Intervista al prof. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, recentemente a Ruvo per un incontro con docenti e alunni alla scuola “Cotugno”
Illustre letterato e volto noto sulla TV, sotto la presidenza del Prof. Francesco Sabatini, abruzzese, classe 1931, la Crusca ha attuato un vasto programma di ricerca e di documentazione nel campo della storia e dell’uso attuale della lingua italiana. Molteplici le iniziative nazionali ed internazionali, Sabatini ha dedicato particolare impegno alla promozione dell’italiano all’estero, ha dato grande impulso anche ai rapporti dell’Accademia con la Scuola, ha curato personalmente il programma televisivo “Le voci dell’italiano” per RAI International.
Cosa rappresenta la parola per la persona e per la cultura di un popolo?
Il linguaggio verbale è l’elemento che caratterizza fondamentalmente la specie umana rispetto alle altre specie animali. É una funzione particolarissima del cervello della specie umana, quella che ci rende homo sapiens sapiens, cioè animale che conosce, questa la differenza rispetto agli altri esseri animati. Naturalmente si tratta di una funzione che si acquisisce dalla nascita in poi, ma che deve trovare poi nella scuola tutta una cura per la sua crescita e la sua conoscenza riflessa attraverso la lettura e la scrittura. Quindi si tratta di una dotazione che la natura dell’essere umano riceve alla nascita, ma che deve crescere moltissimo.
Usi e abusi nel gergo comune.
Per le varie forme di comunicazione l’uso della parola va messo in funzione, chiarito e definito attraverso l’istruzione scolastica altrimenti se ne fa un uso approssimativo, improprio, e non risponde più all’obiettivo della chiarezza e dell’efficacia.
Qual è il limite che riscontra nella scuola italiana nell’educazione linguistica?
Finora, un fondamento poco scientifico nell’azione che deve far crescere questa dotazione naturale. La linguistica è una scienza di avanguardia che da almeno 150 anni sta indicando obiettivi, modalità e principi molto più efficaci per far crescere questa capacità dell’alunno. L’università italiana è stata in ritardo, di conseguenza la formazione dei docenti è stata in ritardo e tutte le iniziative che si prendono, attraverso per esempio l’Indire, l’istituzione che cura l’aggiornamento dei professori, tendono a far avvicinare e conoscere agli insegnanti che non l’hanno avuta precedentemente, una preparazione di scienza linguistica, scienza del linguaggio. Fatto sta che non appena l’insegnante si apre a queste conoscenze si accorge che proprio di quello ha bisogno e se ne avvantaggia molto.
Parola e spiritualità: per il Cristianesimo Gesù è la Parola di Dio incarnata, per l’Islam il Corano è la Parola di Allah “incartata”. Qual è il valore spirituale della parola?
Da quello che ho detto precedentemente si deduce che la specie umana, e soltanto la specie umana, è dotata di questo strumento che è nella nostra persona e attraverso questo strumento si sviluppano tutte le altre dimensioni dell’essere umano, compresa quella spirituale, cioè quella che ci solleva dalla materialità necessaria; si vive con il corpo, ma il corpo deve poter anche aspirare ad andare oltre. E questo avviene attraverso il pensiero, la conoscenza e il mezzo linguistico. Per questo si parla ogni tanto di “verbo” come qualcosa che anima la persona.