Il gruppo famiglia della Parrocchia Immacolata di Terlizzi entra nel vivo della nuova esperienza parrocchiale, che lo porta a condividere non solo incontri di catechesi e collaborazione all’interno della propria realtà, ma la bellezza e le difficoltà del quotidiano. Certo, non è stato facile mettere insieme dieci famiglie di genitori tra i 40 e i 50 anni, ma la caparbietà di don Roberto, il nostro parroco, sta dando i suoi frutti. Bravo!
Destinazione: casa albergo in Valle Castellana – Castelmanfrino (Te). Sei giorni di campo scuola, una dimensione tutta nuova per noi. Molti hanno rinunciato alle proprie ferie per questa sfida, affrontata inizialmente con timidezza e un po’ d’ansia.
Andrà tutto bene?
Ne varrà la pena?
Certo, con i ragazzi non è stato facile e ognuno ha cercato di gestire i propri figli nel pieno rispetto dell’altro, anche quando questi hanno un po’ esagerato con scherzi e ribellioni facili alla loro età. Ogni genitore ha saputo cogliere e capire le difficoltà altrui, creando una rete di solidarietà ben più ampia delle aspettative… e questa è stata una grande prova: vincere Asmodeo (il demone della gelosia e della morte, presente nel libro di Tobi) ogni volta che faceva capolino, divertendosi a creare situazioni insidiose, che sono state prontamente arginate con la caparbietà di tutti.
Quattro sono stati i personaggi biblici che ci hanno accompagnato nel percorso guidato dal nostro parroco: Tobi, Tobia suo figlio con Sara sua sposa, e Raffaele, loro Angelo protettore; le loro vicende sono state raccontate nei diversi incontri, aprendo spunti di riflessione sulle loro tribolazioni e le difficoltà nella testimonianza di fede, il che ci ha aiutato a capire che non siamo mai soli e che l’aiuto di Dio è sempre provvido! Ci soccorre nella nostra vita, sempre vigile e presente!
Il percorso ha trovato la sua massima espressione con l’esperienza del deserto, a cui molti di noi si sono avvicinati per la prima volta e con leggero scetticismo: ma cosa si può fare in piena solitudine a contatto con la natura per così tanto tempo? Non tutti hanno alle spalle un’esperienza di vita parrocchiale e catechistica insieme e affrontare questa prova non era poi così scontato. Ma il rispetto del nostro parroco nella scelta di ciascuno, ha permesso a molti di volerci pensare e provare e non c’è stata noia, ma ci ha aiutato a capire che c’è sempre qualcosa di nuovo che ci aiuta ad accostarci a Dio.
Non sono mancati certamente momenti di festa ed escursioni organizzate: Prati di Tivo – la Madonnina e rifugio Franchetti a
Per un attimo è stato panico: un enorme masso davanti al sentiero, che ci sbarrava la strada e tutt’intorno macchia mediterranea fitta fitta da farci temere per il tramonto; unica soluzione era affrontare la montagna di petto lungo un versante fatto unicamente di pietre che scivolavano a ogni passo, facendoci trascinare giù giù per la scarpata.
É stata anche quella una grande prova per noi. Forse la più grande, che ha saputo compensare la nostra inesperienza catechistica con una grande catena di valori umani e cristiani che screditerebbero ogni forma di bigottismo perverso che spesso caratterizza gli “ambienti da bene” delle parrocchie: abbiamo avuto coraggio, abbiamo creduto, abbiamo aiutato, abbiamo soccorso, abbiamo pregato, abbiamo, abbiamo. Era Lui con noi e lo sentivamo. In serata un grande sollievo e una consapevolezza: ci sentivamo più uniti e complici tra noi…il campo stava portando i suoi frutti!
Certo non ci siamo fatti mancare nulla: lunghe chiacchierate in grandi camerate divise tra uomini, donne e ragazzi, ore trascorse in cucina dove ci si divertiva a manifestare il meglio di noi… e in quello siamo stati davvero bravi. Non a caso il sottotitolo del nostro opuscolo di campo scuola riportava: ora et labora et magna…., giochi serali dove tutti ritornavamo bambini…. è più bello insieme!
É più bello insieme, anche quando non si riusciva a riposare bene perché l’altro russava; anche quando si facevano “gavettoni” indesiderati; anche quando si faceva fatica a trovare la propria roba tra il disordine e la trascuratezza delle stanze. Anche quando i ragazzi non ascoltavano.
Questa è stata la nostra vita di campo, un campo di famiglia condiviso e voluto dal nostro parroco che si è trovato ad essere “travolto” da questo gruppo “casciarone”, ma molto divertente, un gruppo che si sforza nel suo piccolo di condividere un quotidiano fatto di fede e cristianità! E non è poco!
di Mariateresa de Bartolo