Lo stile di vita della famiglia cristiana: Tobia e Sara

Parrocchia Immacolata - Terlizzi

…Finalmente il 13 agosto….si parte!!!!

Il gruppo famiglia della Parrocchia Immacolata di Terlizzi entra nel vivo della nuova esperienza parrocchiale, che lo porta a condividere non solo incontri di catechesi e collaborazione all’interno della propria realtà, ma la bellezza e le difficoltà del quotidiano. Certo, non è stato facile mettere insieme dieci famiglie di genitori tra i 40 e i 50 anni, ma la caparbietà di don Roberto, il nostro parroco, sta dando i suoi frutti. Bravo! 

 

Destinazione: casa albergo in Valle Castellana – Castelmanfrino (Te). Sei giorni di campo scuola, una dimensione tutta nuova per noi. Molti hanno rinunciato alle proprie ferie per questa sfida, affrontata inizialmente con timidezza e un po’ d’ansia.

Andrà tutto bene?

Ne varrà la pena?

Certo, con i ragazzi non è stato facile e ognuno ha cercato di gestire i propri figli nel pieno rispetto dell’altro, anche quando questi hanno un po’ esagerato con scherzi e ribellioni facili alla loro età. Ogni genitore ha saputo cogliere e capire le difficoltà altrui, creando una rete di solidarietà ben più ampia delle aspettative… e questa è stata una grande prova: vincere Asmodeo (il demone della gelosia e della morte, presente nel libro di Tobi) ogni volta che faceva capolino, divertendosi a creare situazioni insidiose, che sono state prontamente arginate con la caparbietà di tutti.

Quattro sono stati i personaggi biblici che ci hanno accompagnato nel percorso guidato dal nostro parroco: Tobi, Tobia suo figlio con Sara sua sposa, e Raffaele, loro Angelo protettore; le loro vicende sono state raccontate nei diversi incontri, aprendo spunti di riflessione sulle loro tribolazioni e le difficoltà nella testimonianza di fede, il che ci ha aiutato a capire che non siamo mai soli e che l’aiuto di Dio è sempre provvido! Ci soccorre nella nostra vita, sempre vigile e presente!

Il percorso ha trovato la sua massima espressione con l’esperienza del deserto, a cui molti di noi si sono avvicinati per la prima volta e con leggero scetticismo: ma cosa si può fare in piena solitudine a contatto con la natura per così tanto tempo? Non tutti hanno alle spalle un’esperienza di vita parrocchiale e catechistica insieme e affrontare questa prova non era poi così scontato. Ma il rispetto del nostro parroco nella scelta di ciascuno, ha permesso a molti di volerci pensare e provare e non c’è stata noia, ma ci ha aiutato a capire che c’è sempre qualcosa di nuovo che ci aiuta ad accostarci a Dio.

Non sono mancati certamente momenti di festa ed escursioni organizzate: Prati di Tivo – la Madonnina e rifugio Franchetti a 2700 m slm sul Gran Sasso, spettacolo di panorama mozzafiato tra le nubi che ci avvolgevano facendoci sentire in paradiso e le Gole del Salinello. Fantastiche! E qui si apre un nuovo capitolo, tanto per non rendere monotona la vita di campo. Ci siamo persi! Ebbene si. Al ritorno, quando la stanchezza ormai sopraggiunta si faceva sentire, abbiamo sbagliato percorso, per la verità male indicato.

Per un attimo è stato panico: un enorme masso davanti al sentiero, che ci sbarrava la strada e tutt’intorno macchia mediterranea fitta fitta da farci temere per il tramonto; unica soluzione era affrontare la montagna di petto lungo un versante fatto unicamente di pietre che scivolavano a ogni passo, facendoci trascinare giù giù per la scarpata.

É stata anche quella una grande prova per noi. Forse la più grande, che ha saputo compensare la nostra inesperienza catechistica con una grande catena di valori umani e cristiani che screditerebbero ogni forma di bigottismo perverso che spesso caratterizza gli “ambienti da bene” delle parrocchie: abbiamo avuto coraggio, abbiamo creduto, abbiamo aiutato, abbiamo soccorso, abbiamo pregato, abbiamo, abbiamo. Era Lui con noi e lo sentivamo. In serata un grande sollievo e una consapevolezza: ci sentivamo più uniti e complici tra noi…il campo stava portando i suoi frutti!

Certo non ci siamo fatti mancare nulla: lunghe chiacchierate in grandi camerate divise tra uomini, donne e ragazzi, ore trascorse in cucina dove ci si divertiva a manifestare il meglio di noi… e in quello siamo stati davvero bravi. Non a caso il sottotitolo del nostro opuscolo di campo scuola riportava: ora et labora et magna…., giochi serali dove tutti ritornavamo bambini…. è più bello insieme!

É più bello insieme, anche quando non si riusciva a riposare bene perché l’altro russava; anche quando si facevano “gavettoni” indesiderati; anche quando si faceva fatica a trovare la propria roba tra il disordine e la trascuratezza delle stanze. Anche quando i ragazzi non ascoltavano.

Questa è stata la nostra vita di campo, un campo di famiglia condiviso e voluto dal nostro parroco che si è trovato ad essere “travolto” da questo gruppo “casciarone”, ma molto divertente, un gruppo che si sforza nel suo piccolo di condividere un quotidiano fatto di fede e cristianità! E non è poco!

 

di Mariateresa de Bartolo