Anno Giubilare della Famiglia Vincenziana

11 ottobre 2009 – 27 settembre 2010

CARITA’ E MISSIONE

“La nostra missione, evangelizzare e servire i poveri, è motivata come sempre dall’amore di Dio che traduciamo attraverso la carità nell’azione, il contatto diretto con i Poveri ed il nostro amore per loro” (p. Gregory Gay C.M. Superiore Generale).

Si sono aperte le celebrazioni per il 350.mo anniversario della morte di San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa di Marillac. Tutto il 2010 sarà un anno giubilare per la famiglia vincenziana che ha organizzato iniziative e manifestazioni nei 5 continenti.

Inaugurazione Anno Vincenziano
sabato 10 ottobre 2009 – ore 20,00
Cappella dell’Istituto “S.Luisa”
VEGLIA VINCENZIANA

domenica 11 ottobre 2009 – ore 19,30
Parrocchia S.Pio X
SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
Presieduta da S.E. Mons. Luigi Martella, vescovo

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Vissuti nel XVII secolo, San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa di Marillac si sono dedicati particolarmente ai poveri ed hanno fondato famiglie di religiosi ed associazioni di laici a servizio della Chiesa. Tiziana Campisi ha chiesto a padre Giuseppe Guerra, procuratore generale della Congregazione della Missione e della Compagnia delle Figlie della Carità, qual è il carisma delle loro opere:

R. ‘ Il carisma di San Vincenzo de’ Paoli si fonda innanzitutto sulla carità, riorganizzata nel XVII secolo. E’ una carità non più lasciata all’individuo ma organizzata. Parlando della famiglia vincenziana pensiamo alle opere da lui fondate ma sono centinaia gli ordini religiosi, le suore e le associazioni che s’ispirano a lui. Santa Luisa è la santa ‘ a lui contemporanea ‘ che ha saputo collaborare con lui e che ha applicato questo carisma alla sua vita nella maniera più esemplare. C’è poi l’opera a favore del clero: lo scopo che egli ha lasciato ai suoi missionari è quello della formazione del clero. San Vincenzo è poi il santo che per la prima volta ha “creato” delle suore, donne consacrate, non nella vita claustrale ma nell’attività impegnata nel mondo.

D. ‘ Quale insegnamento hanno lasciato alla Chiesa San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa de Marillac?

R. ‘ Quello dell’impegno dei laici nella Chiesa come soggetti attivi nella pastorale. Nella prima metà dell’Ottocento, poi, Federico Ozanam si è ispirato a San Vincenzo per fondare quelle che sono le conferenze di San Vincenzo de’ Paoli.

D. ‘ Chi sono, oggi, i vincenziani?

R. ‘ La congregazione della missione, che alcuni chiamano ‘lazzaristi’ dal nome della casa madre Saint-Lazare. Le figlie della carità, dame della carità, oggi associazione di volontariato vincenziano e poi tutti quei movimenti che s’ispirano a lui fanno parte della grande famiglia vincenziana: le conferenze di San Vincenzo di Ozanam, le suore della carità che sono fondate da una figlia della carità, Giovanna Antida Thouret, durante la Rivoluzione francese. Sono comunque centinaia le denominazioni di compagnie, di suore, di padri che hanno nel loro titolo il nome di San Vincenzo de’ Paoli

D. ‘ Quale testimonianza vogliono dare nel Terzo millennio i membri della famiglia vincenziana?

R. ‘ Il padre generale, padre Gregory Gay, indicendo questo 350.mo anniversario come Anno Giubilare ha dato come slogan ‘carità e missione’. Carità, oggi, significa impegno in un mondo globalizzato, in un mondo completamente trasformato e la missione come nuova evangelizzazione.

D. ‘ C’è una frase di San Vincenzo de’ Paoli che è possibile tenere a mente oggi?

R. ‘ ‘L’amore è inventivo all’infinito’. Cioè, l’amore sincero, autentico sa trovare le applicazioni, sempre in meglio, dovunque e sempre.