Presentazione del terzo dossier sulle povertà

18 febbraio 2010 Aula Magna del Seminario Vescovile ore 17

Il  Vescovo Mons. Luigi Martella e i Responsabili diocesani e cittadini della Caritas presenteranno i dati pubblicati nel terzo dossier sulle povertà, che quest’anno ha come titolo: “Al di sopra di tutto: la Carità”. 

I dati si riferiscono al totale di 841 utenti dei Centri di Ascolto dislocati nelle quattro città, nell’anno 2008.

 

«Anche quest’anno la Caritas diocesana analizza i dati acquisiti dai Centri di ascolto cittadini e parrocchiali circa le povertà e i servizi.

E’ un modo, questo, per rendersi conto della sensibilità espressa, nei confronti dei bisognosi, ma diviene occasione, altresì, per far emergere elementi utili nell’identificazione dei nuovi poveri: non ultimo quel fenomeno della solitudine crescente che è l’indice di un allentamento dei legami familiari, amicali e sociali che rendono la persona fragile e incapace di affrontare la realtà, specialmente in un momento di crisi come quello attuale.

L’attenzione sempre vigile verso le varie situazionio di disagio, affina la capacità di scoprire i cento volti dell’indigenza ed aiuta la carità ad organizzarsi con efficacia ed efficienza.

Il presente rapporto, pertanto, intende offrire un modesto, ma altrettanto utile strumento conoscitivo per tutti coloro che sono desiderosi di collaborare alla lotta contro la povertà, per migliorare la condizione dei tanti che, sempre più numerosi, si trovano oggi a dover affrontare i duri morsi dell’indigenza.» (dalla presentazione del Vescovo).

 

 

In questo terzo rapporto sulle povertà vengono analizzati i dati raccolti all’interno dei Centri di ascolto cittadini e parrocchiali, nell’anno 2008. Obiettivo di tale pubblicazione è quello di fornire informazioni circa gli utenti dei CdA della Caritas, per definire il profilo degli stessi, in modo da realizzare interventi più mirati, che vadano ad incidere non solo sui bisogni primari, ma che portino all’indipendenza degli utenti dai centri stessi.

I CdA sono servizi rivolti all’accoglienza di persone in situazioni di difficoltà e svolgono delle specifiche funzioni:

 

1.     presa in carico delle storie di disagio con relativa definizione di un progetto all’interno del quale la persona in difficoltà possa essere protagonista;

2.     orientamento delle persone verso una rilettura delle reali esigenze ed una ricerca delle soluzioni più indicate e dei servizi più adeguati presenti sul territorio;

3.     accompagnamento degli utenti ed erogazione di una risposta ai bisogni più urgenti, attraverso il coinvolgimento del territorio.

 

Crediamo fermamente che per svolgere tali funzioni, sia necessario documentare le richieste ed i bisogni espressi dagli utenti in modo tale da effettuare interventi mirati, che tendano all’emancipazione dei soggetti coinvolti.

Nel corso degli anni è sicuramente migliorata l’accuratezza dei dati raccolti e il numero dei centri coinvolti nel progetto. Rispetto al secondo rapporto sulle povertà nella nostra Diocesi, infatti,  sono stati coinvolti 9 centri in più e sono stati raccolti dati su un totale di 841 utenti rispetto ai 562 del precedente lavoro. Considerando che raccogliere sistematicamente i dati consente di cogliere la trasformazione dell’utenza e di adattare il servizio a tali mutamenti, stimolando la comunità locale sulla presa in carico dei bisogni sociali emergenti, riteniamo importante il traguardo raggiunto, in quanto nel 2008 abbiamo un quadro molto più completo delle realtà dei nostri utenti.

Sfuggono sempre e comunque, in questo tipo di raccolta, le situazioni di povertà sommersa e dignitosa, che non si rivolgono a nessun tipo di ente nel territorio.

Inoltre la scarsità di informazioni qualitative e quantitative sui percorsi di uscita dalle situazioni di povertà, impedisce di sviluppare un ragionamento sull’efficacia delle politiche sociali e delle modalità di intervento delle Caritas diocesane e dei vari enti socio-assistenziali del territorio.

É pur vero però che l’abitudine ad utilizzare in modo sistematico una ‘Scheda utente’ favorisce presso gli operatori la cultura dell’osservazione.

Anche quest’anno il paese con il maggior numero di utenti è risultato essere Molfetta, città nella quale in numerosi CdA operano volontarie vincenziane. Anche in questo lavoro i dati raccolti sono stati oggetto di analisi monovariata e negli allegati sono riportate le tabelle relative alle caratteristiche socio-demografiche degli utenti, ai bisogni, alle richieste ed agli interventi effettuati.

Va specificato che presso la Casa d’accoglienza ‘Don Tonino Bello’, oltre alle 46 accoglienze con progetto, nell’arco dell’anno in oggetto, sono stati accolti:

  • un gruppo di 14 persone provenienti dalla Comunità Exodus di Bormio Valdidentro, impegnati in un progetto di recupero dalle tossicodipendenze ,
  • un gruppo di 9 persone provenienti da Israele, impegnati nel progetto Kenda, per il dialogo tra Ebrei e Palestinesi attraverso lo sport.

In totale, presso tale struttura, nel corso del 2008 sono stati distribuiti 3786 pasti.

 

 

«E’ opinione comune, fra le persone ascoltate dai nostri servizi, che la Caritas si mostri disponibile ed accogliente, capace di dare risposte adeguate. E’ altresì forte la consapevolezza che nei Centri d’Ascolto siano accolte persone fortemente indigenti e che vivono realtà multiproblematiche. Detto elemento, però, genera in molti utenti, soprattutto italiani, un forte imbarazzo, vergogna nel farsi vedere nei Centri. Queste sensazioni sono particolarmente rilevanti per chi frequenta i Centri d’Ascolto della propria parrocchia, dov’è naturale che gli ospiti dei Centri siano più facilmente individuabili.

 

Il dossier esprime anche il grande lavoro quotidiano che tanti operatori volontari svolgono nei centri di ascolto parrocchiali e nei centri caritas cittadini pe cercare di condividere la fatica di vivere di chi è nel disagio, in collaborazione con gli enti pubblici e le associazioni di volontariato del territorio. A questi giovani e adulti che rendono ‘il volontariato tempo dell’amore’, come diceva don Tonino Bello, voglio esprimere il ringaziamento di tutta la comunità civile e religiosa.» 

(dalle conclusioni a cura di don Giuseppe Pischetti, Direttore Caritas diocesana).