‘Ritirare immediatamente il decreto con cui viene disposta la sospensione fino al 31 dicembre 2010 delle agevolazioni postali per l’editoria’. I 186 settimanali cattolici della Fisc (
Un fulmine a ciel sereno. ‘Il decreto che cancella le tariffe postali agevolate, piovuto come un fulmine a ciel sereno il giorno dopo le elezioni regionali ‘ afferma don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc ‘ ha sollevato notevoli rimostranze da parte dell’intero mondo dell’editoria italiana’. Dopo la lettera inviata dalla Fisc al presidente del Consiglio e ai sottosegretari Letta e Bonaiuti, racconta don Zucchelli, ‘il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi ‘ tramite il suo portavoce Raffaele Marmo ‘ mi ha fatto sapere di avere presente il problema e di attivarsi perché il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, ritiri il decreto. Da parte mia ho contattato anche il ministro per
Non aggirare la volontà del Parlamento. ‘Le agevolazioni postali ‘ ricorda don Zucchelli ‘ sono approvate dal Parlamento della Repubblica da decenni con leggi che ne fissano i criteri di applicazione e demandano ai decreti ministeriali esclusivamente la misura delle tariffe e delle conseguenti agevolazioni’. Quindi, ‘i decreti non hanno altra funzione che quella di eseguire concretamente la volontà del Parlamento. E solo quest’ultimo può disporre la sospensione delle agevolazioni e, quindi, la fine di questa forma di sostegno all’editoria’. Per il presidente della Fisc, ‘a nulla vale la considerazione secondo la quale la sospensione delle agevolazioni sarebbe dovuta all’esaurimento del Fondo nel bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri. A partire dalla Legge 46 del 2004 (art. 3, 1° comma) è stato previsto, e sempre ribadito, che il rimborso a Poste Italiane per le agevolazioni viene effettuato nei limiti dello stanziamento previsto nei capitoli’. Ma la norma prevede che ‘siano i rimborsi a Poste Italiane a dipendere dall’ammontare dello stanziamento, non le tariffe agevolate’. Quindi, ‘anche qualora venissero meno i fondi (come viene affermato nell’attuale frangente), mai dovranno cessare le agevolazioni postali, perché verrebbe aggirata la volontà del Parlamento’.
Un atto gravissimo. ‘Ci chiediamo ‘ aggiunge il presidente della Fisc ‘ come sia possibile un intervento improvviso di tal genere che potrebbe causare la chiusura di un considerevole numero delle nostre testate cattoliche diocesane. Lo consideriamo un atto gravissimo e antidemocratico perché viene a colpire il pluralismo dell’informazione’. Per tal motivo, ‘esprimiamo la massima contrarietà a questo provvedimento che arriva in un momento in cui tutti gli editori hanno già chiuso la campagna abbonamenti e programmato l’attività del 2010’.
a cura di Vincenzo Corrado