Presentazione del 4° dossier sulle povertà in Diocesi

Lunedì 7 marzo 2001, ore 19, al Seminario vescovile

Giunge alla quarta edizione la pubblicazione del dossier sulle povertà curato dalla Caritas diocesana.
Il titolo di questo volume è “Pieno compimento della legge è l’amore” (Rm 13,10).
La nostra vocazione, come cristiani prima e anche come operatori Caritas, è essere chiamati a prendere molto sul serio Gesù, modello del’amore più grande, rimandendo attenti a non lasciarsi condizionare dalla mentalità di questo mondo.
I dati del dossier saranno presentati il giorno 7 marzo, alla presenza del Vescovo, alle ore 19 presso il Seminario vescovile di Molfetta.
Sono invitati gli Operatori pastorali, in particolare gli operatori Caritas.
 
Di seguito la presentazione del dossier curata dal Vescovo:
 

«Siamo di fronte ad un nuovo rapporto circa le povertà, secondo i dati raccolti dalla Caritas diocesana mediante i centri di ascolto, in riferimento all’anno 2009. Tale rapporto non ha la pretesa di essere né quantitativamente né qualitativamente esaustivo rispetto al problema presente nel territorio, né sociologicamente definito in tutta la sua complessità. Tuttavia ci presenta una situazione attendibile, considerato che il quadro complessivo richiama fondamentalmente quello degli anni precedenti. Con qualche criticità in più. Si nota, cioè, che la morsa della povertà coinvolge sempre più i nuclei familiari. I dati che emergono, infatti, non sono dissimili, in percentuale, da quanto il Rapporto su povertà ed esclusione sociale, la Caritas ha presentato su scala nazionale. Anche nel quadro più ampio della nostra nazione, la famiglia è la principale vittima della povertà. Non è difficile, pertanto, immaginare, in prospettiva, che

una situazione ancora più precaria si potrà abbattere sulle nuove generazioni, minando la stabilità stessa del tessuto sociale. Occorre, dunque, avere particolare attenzione verso quel soggetto essenziale della vita sociale che è la famiglia.

Di recente, si è celebrata la 46°Settimana Sociale dei cattolici italiani, a Reggio Calabria: essa ha sollecitato l’elaborazione di ‘un’agenda di speranza’ per il futuro del Paese. Noi vogliamo approfittare di questa ulteriore sollecitazione per appuntare sulla nostra ‘agenda’ diocesana, un impegno più deciso e convinto nei confronti delle famiglie, in particolare di quelle che versano in condizioni di evidente disagio sociale, culturale ed economico.

L’idea che una famiglia ‘adotti’ un’altra famiglia, appare più che mai di attualità in questo momento storico che stiamo attraversando. Sarebbe un modo per esprimere, a misura di Vangelo, la nostra carità e creatività pastorale. ‘Adottare’ una famiglia significa principalmente ‘prendersi cura’ perché una cellula del corpo sociale, che vive in uno stato di fragilità, guarisca e viva relazioni sane con il mondo che la circonda. Non significa, perciò, accollarsi un peso economico oltre quello proprio. Per questo aspetto non

mancherà, nei limiti del possibile, la solidarietà della comunità ecclesiale e, sono convinto, anche di quella civile. Pensiamo, comunque, di poter e di dover dare, in sede opportuna, ulteriori indicazioni pratiche circa tale proposta. Constatiamo, intanto, con soddisfazione, che gli Orientamenti pastorali della CEI per il decennio prossimo, recanti il titolo Educare alla vita buona del Vangelo, non solo incoraggiano, ma decisamente spingono in questa direzione.»