Carissimi,
è sempre un appuntamento coinvolgente quello della festa in onore della Madonna dei Martiri. C’è il ricordo di esperienze passate che rivivono nel presente e c’è anche l’attesa delle novità. Esse non riguardano solo l’aspetto delle manifestazioni esteriori che sicuramente rendono la città più attraente e movimentata, ma anche e soprattutto quella dimensione interiore che cerca il riposo della mente e del cuore. In un mondo così complesso, in una società così agitata e frastornata da voci contrastanti e rumori assordanti, la capacità di silenzio e di ascolto rischia di essere irrimediabilmente compromessa. La festa, pertanto, deve essere un’occasione di incontro, con gli altri, con se stessi e con Dio. Incontrarsi con gli altri vuol dire sottrarsi a visioni concorrenziali della vita, alle quali siamo soggetti da meccanismi complicati e contorti; vuol dire restituire a ciascuno la dignità di ‘fratello’ e ‘sorella’; vuol dire rigenerare i rapporti e la comunicazione con chi condivide, al nostro fianco, il peso e la responsabilità della storia. Un tale processo non sarà possibile se prima non tentiamo lo sforzo di incontrare noi stessi. L’estraneità da se stessi è diventata, purtroppo, una situazione molto diffusa. Ciò comporta disagi interiori, insofferenza, insoddisfazione, mancanza di serenità e di pace, insieme ad altre complicazioni che negano il genuino gusto dell’esistenza. C’è, infine, l’importanza di un rapporto con l’Altro, come fondamento di tutto il nostro essere e come riferimento imprescindibile di ogni nostro progetto. Quella parola di Gesù nel Vangelo dovrebbe risuonare più forte nel nostro animo: «Senza di me non potete far nulla». Anche la Vergine Maria sottolinea la necessità di tale riferimento alle nozze di Cana: «Fate quello che egli vi dirà». Cerchiamo di raccogliere anche noi, come i discepoli della prima ora, questa sollecitazione della Madonna, nella sicura speranza che il nuovo che sognamo potrà nascere, il bello che desideriamo è possibile, il vero che cerchiamo è praticabile.
A tutti voi, cari molfettesi, con un forte abbraccio, auguro buona festa!
+ don Gino – Vescovo