Giornata diocesana di Avvenire

Il quotidiano dei Vescovi italiani sarà distribuito gratuitamene in tutte le parrocchie della diocesi. Il messaggio del Vescovo.

Ogni anno, in dicembre, la diocesi celebra la giornata del quotidiano cattolico “Avvenire”, con una pagina intera dedicata alla nostra chiesa locale.

In questa domenica, 11 dicembre, in ogni parrocchia saranno distribuite numerose copie per far conoscere il giornale e sensibilizzare ad una maggiore attenzione.

Riportiamo di seguito il messaggio del Vescovo.

 

 

«Ogni giorno di più ci accorgiamo della massiccia presenza dei mezzi di comunicazione; ormai assistiamo ad una loro pervasività di dimensioni planetarie. Aumenta in maniera esponenziale la quantità di notizie e di fonti informative disponibili. Lo scenario che ne deriva pone indubbiamente delle sfide anche a livello di evangelizzazione e di comunicazione della fede. Bisogna, pertanto, guardare in faccia la realtà, per affrontarla con cognizione di causa.

Come è noto, viviamo in una società «liquida», incapace di fissare punti fermi e valori. Molte incognite incombono sulle future generazioni, se non si ricorre ai ripari. Esse si formano sugli audiovisivi, prima ancora di apprendere la scrittura. I bambini conoscono televisione, video, videogiochi ben prima della loro alfabetizzazione e hanno con l’universo visivo un rapporto di maggiore naturalezza rispetto al loro approccio con la carta stampata. Ciò suona come un campanello d’allarme: il virtuale allontana dalla realtà e non stimola la ricerca della verità.

La sfida comunicativa, pertanto, è per la Chiesa e per quanti condividono la sua missione, molto impegnativa. In vista anche di una educazione alla vita buona del Vangelo non si può prescindere dalla presa di coscienza circa il ruolo assunto dai media nella società.

Benedetto XVI, davanti ai partecipanti al convegno nazionale Testimoni digitali, ha formulato l’auspicio che «il mondo della comunicazione entri a pieno titolo nella programmazione pastorale» (L’Osservatore Romano, 25 aprile 2010).

In un decennio in cui dall’episcopato italiano è posto al centro il tema dell’educazione, non può mancare presso gli organismi nazionali, regionali e diocesani un discernimento comunitario proporzionato alla posta in gioco. E’ importante e indilazionabile, inoltre, creare alleanze con le varie ‘agenzie’ educative, come la famiglia e la scuola, per un lavoro effettivo ed efficace in questo senso.

Ben venga, pertanto, la figura dell’animatore culturale e della comunicazione, all’interno delle comunità ecclesiali, così come è auspicato dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali. Nel complesso e dispersivo mondo mediatico, egli potrebbe aiutare a non smarrire il senso vero della realtà. Di recente, il direttore di tale Ufficio, monsignor Domenico Pompili ha affermato che all’animatore è richiesto di essere «sentinella» che «vigila a rimanere svegli» nei confronti di una cultura che pensa di garantire la libertà escludendo la dimensione del sacro, «in realtà escludere, negare, o relegare nella sfera esclusivamente privata lo spazio del sacro impoverisce l’esperienza umana e la qualità della vita di tutti».

La pastorale della comunicazione, dunque, si pone come «punto fermo» per la «nuova evangelizzazione». Solo così la cultura del mondo nuovo non verrà divorata dai «tecnici», ma salvata dallo «splendore della verità».

La giornata diocesana di Avvenire è un appuntamento per rinnovare la gratitudine a questo quotidiano che pone al centro la persona nell’ottica di un umanesimo cristiano e, nello stesso tempo, orienta verso la prospettiva di una fede vigile e attenta.

 

                                                                                                                      + Luigi Martella

                                                                                                                              Vescovo