La conclusione del Sognalibro al Museo Diocesano’

Un primo bilancio dell'iniziativa

Sono giunti al termine gli appuntamenti della terza edizione di Storie da Museo. Il Sognalibro, l’iniziativa del Museo Diocesano per bambini e famiglie, realizzata nelle domeniche tra novembre e dicembre dalla Soc. Coop. FeArT, con il sostegno del Comune di MolfettaSettore socio educativo.

            Anche nell’ultimo incontro i bambini sono stati i protagonisti e, questa volta, hanno indossato i panni dei personaggi conosciuti nei quattro appuntamenti precedenti, hanno ripercorso le loro favole e, nel grande gioco finale, hanno superato alcune ‘prove’ per costruire il loro personale ‘Sognalibro’. Infine hanno ricevuto un piccolo grande insegnamento, perché ogni favola che si rispetti ha la sua morale: ‘Ogni bambino ha diritto alla magia di una lettura, perché possa viverla in ogni suo aspetto, cambiarne il finale con la sua FANTASIA, conquistare il RISPETTO per le regole ed il CORAGGIO per non temere mai nulla, con la GENEROSITÀ di chi sa di vivere un sogno.

Ogni bambino ha diritto ad un SOGNALIBRO con cui diventare grande nella vita.’

             Storie da Museo è stato un esempio tangibile di un progetto di Museo che va ben al di là della sola azione di tutela del patrimonio. La Coop. FeArT è convinta che il Museo, espressione del suo territorio, debba essere impegnato nella salvaguardia della cultura, del bello, inteso come forma di evasione dalle brutture della vita, dei diritti dei più piccoli.

E’ nata così Storie da Museo, manifestazione che mira al coinvolgimento dei bambini e delle loro famiglie su temati­che importanti, quali la storia, la lettura, la cultura, da conoscere mediante il giusto approccio e i metodi appropriati. Siamo sempre più convinti che solo scommettendo sui più piccoli si può realiz­zare un futuro migliore; ma siamo altresì con­sapevoli che sia indispensabile per i bambini crescere con un adulto che possa stimolare il loro entusiasmo e la coscienza critica per aggiungere un pezzettino in più al ‘puzzle’ della loro formazione di futuri cittadini.

 

Insisteremo su questa strada perché il Museo sia sempre più un luogo di forma­zione, aperto a chiunque ne possa trarre un vantaggio ed un insegnamento.