Programmazione 2012/2013

Prospettive

·         Educare a partire dall’incontro con Cristo (Progetto Pastorale 2012 ‘ 2016 – par. 1.2)

 

         «Nella scelta dell’educazione, come asse portante delle linee pastorali del prossimo decennio, i Vescovi ricordano che tale tema si intreccia con tutto l’agire della Chiesa, sempre impegnata nell’educazione come dimensione costitutiva della sua missione che è quella di fare in modo che ogni uomo possa incontrare Cristo e sperimentare il fascino della vita buona, vera e bella con Lui. L’attenzione dei Pastori si posa ‘sull’educazione a partire dall’incontro con Gesù e il Suo Vangelo, del quale quotidianamente sperimentiamo la forza sanante e liberante’, poiché educare alla vita buona del Vangelo significa, in primo luogo farci discepoli del Signore Gesù il ‘Maestro Buona’ (cf. Mc 10,17) che non cessa di educare i figli di Dio con la sua stessa vita (cf. Gv 13,14). Nella sua vita di fede, ogni credente si lascia educare da Dio Padre in Cristo, per l’azione dello Spirito principalmente attraverso l’accoglienza della Parola, la celebrazione della Grazia, la vita fraterna della comunità. L’ascolto assiduo della Parola di Dio, la celebrazione liturgica e la comunione nella carità sono ‘le dimensioni costitutive della vita ecclesiale; esse hanno un’intrinseca forza educativa, poiché mediante il loro continuo esercizio il credente è progressivamente conformato a Cristo’».

 

·         Circolare pontificia CEI – 2.2.2 La pastorale attraverso la memoria 

         Il museo ecclesiastico entra nell’ambito del complesso rapporto tra i christifideles e i beni culturali, con particolare riferimento agli oggetti di culto, che diventano ‘segni della grazia’ assumendo un ruolo ‘sacramentale’. La Chiesa, maestra di vita, non può non assumersi anche il ministero di aiutare l’uomo contemporaneo a ritrovare lo stupore religioso davanti al fascino della bellezza e della sapienza che si sprigiona da quanto ci ha consegnato la storia. Tale compito esige un lavoro diuturno ed assiduo di orientamento, di incoraggiamento e di interscambio’.(26) Il museo ecclesiastico ha quale sua prerogativa quella di essere strumento di crescita nella fede. Si collega dunque all’azione pastorale svolta dalla Chiesa lungo i secoli al fine di riprendere i germi di verità seminati dalle singole generazioni, di lasciarsi illuminare dai bagliori della bellezza incarnata nelle opere sensibili, di riconoscere le tracce del transitus Domini nella storia degli uomini.(27) [‘]

         In quanto strumento pastorale il museo ecclesiastico serve a scoprire e a rivivere la testimonianza di fede delle passate generazioni attraverso reperti sensibili. Conduce inoltre alla percezione della bellezza diversamente impressa in opere antiche e moderne, così che è finalizzato ad orientare cuore, mente e volontà a Dio. [‘] Le istituzioni museali assolvono pertanto ad una funzione magisteriale e catechetica fornendo una prospettiva storica e un godimento estetico.