Il tema quest’anno è stato: “La Famiglia vive la Carità”. Indubbiamente un “grande tema” analizzato in una duplice accezione: Carità come Amore, vissuto nella famiglia, quindi legame sponsale, genitoriale e fraterno, e Carità intesa come slancio verso l’esterno, “servizio” al prossimo.
A guidare le meditazioni è stato, padre Giancarlo Grandis, vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Verona, membro della consulta nazionale di pastorale familiare.
Nel corso delle sei riflessioni, supportate da puntuali riferimenti alla Bibbia e alle encicliche papali, don Giancarlo ha guidato tutti a soffermarsi sulle radici dell’amore coniugale fondato sulla famiglia, intima comunità di vita e di amore voluta da Dio e, pertanto, icona della Chiesa. Famiglia che, a sua volta, genera tutte le altre relazioni “sociali”: quella genitoriale, filiale, fraterna. Ultima riflessione sulla famiglia, annunciatrice del Vangelo dell’amore, ovvero chiamata ad “essere ciò che è”, custodendo, rivelando e comunicando l‘amore di Dio e la missione della Chiesa nel mondo. Famiglia protagonista, quindi, di un nuovo umanesimo, famiglie protagoniste di cambiamenti in questa complessa società.
Molto suggestivi i due momenti di preghiera comunitari: il primo incentrato sul senso delle tre ormai note parole del lessico familiare pronunciate da papa Francesco: “permesso”, “grazie”, “scusa”; il secondo sul bellissimo inno alla carità di San Paolo. Quest’ultimo momento è stato presieduto dal nostro Vescovo Mons. Luigi Martella. Le parole dell’inno sono state la trama della riflessione comunitaria durante la quale ogni partecipante rappresentava una piccola ma indispensabile parte. Ciascuno ha contribuito, con la propria specificità a comporre “l’icona dell’amore di Cristo per l’umanità” che, aggregandosi, ha assunto la forma di un grande cuore rosso. Ognuno, un frammento di Dio, unico e irripetibile, e tutti insieme alla ricerca di Dio.
Questa, sicuramente, è una delle tante molle che anche quest’ anno, ci ha spinto ad incontrarci per ritrovare benessere fisico e spirituale, per una “sana boccata d’ossigeno”, per arricchirci interiormente apprezzando la bellezza delle differenze, per riconoscere nell’altro un “frammento di Dio”. E quest’anno, ciascuno di noi ha portato con sé un frammento del “cuore” dell’altro….sperando di ritrovarlo il prossimo anno.
Quest’ultima tappa dell’anno pastorale che insieme al ritiro dell’Avvento, e della Quaresima, alla festa delle Famiglie e la Giornata per la Vita, nonché al percorso formativo della Scuola per operatori di pastorale, ha contribuito a consolidare nella nostra diocesi un clima proficuo di crescita e di crescente affiatamento fraterno. Si auspica diventi lievito utile alla costruzione di un nuovo umanesimo nelle nostre comunità.
Antonella e Ferri Cormio con don Vincenzo di Palo