Maria, ponte tra cielo e terra

Messaggio del Vescovo per la festa della Madonna dei Martiri e saluto ai Molfettesi nel mondo

La festa è sempre un momento centrale della comunità cristiana. È una “sosta” per riprendere fiato nel cammino faticoso della vita. È un momento di ristoro tra le tensioni che contrassegnano i nostri giorni. È un bisogno dell’anima che si ribella alle persistenti prove da sopportare. È una luce nella notte delle sconfitte. È espressione di tensione verso la felicità piena.

Ma diciamo pure quello che la festa non è né deve essere: un’evasione; uno svago collettivo; un’emozione generale; una manifestazione meramente sociale o folkloristica. Occorre, pertanto, vigilare affinché la festa non venga svuotata del contenuto specificamente cristiano che ne è all’origine – l’onore reso a Cristo attraverso sua Madre o uno dei suoi membri.

Per noi molfettesi, l’appuntamento con la festa in onore della Madonna dei Martiri, sia occasione di gioia e di giubilo popolare, espressione autentica di socializzazione e di dilatazione di rapporti comunitari sinceri e costruttivi. E non può mancare, tuttavia, una crescita nella qualità della vita di fede.

Ci sono tante immagini con cui rappresentare la Vergine Maria, basta scorrere i vari passaggi del Vangelo, che accennano a Lei, oppure considerare le opere d’arte che Lei ha ispirato, oppure le grazie e i soccorsi che ha prodigato.

A me viene in mente l’immagine del ponte.

La Madonna è come un ponte fra cielo e terra, tra passato, presente e futuro. Il futuro che ancora aspettiamo, ma che Lei, proprio perché Vergine e Madre, già anticipa.

A tutti un cordiale, affettuoso augurio di Buona Festa!

+ don Gino, Vescovo

 

«L’occasione è veramente propizia per augurarvi il “benvenuti”, o meglio, il “bentornati” nella nostra città di Molfetta». Così il Vescovo ha scritto nel suo saluto ai Molfettesi nel mondo, in occasione della festa patronale, «latori di messaggi augurali di tanti nostri concittadini residenti in diverse nazionalità oltre oceano». Alle esigenze affettive famigliari e sociali il vescovo riconosce anche un altro legame speciale che muove ogni anno il viaggio di ritorno a Molfetta: «è l’amore verso la cara Madonna dei Martiri. Lei ci tiene uniti nonostante le distanze, crea in noi un indistruttibile senso di appartenenza, ci impegna inoltre a sviluppare il senso “materno” della città per renderla sempre più bella, sempre più accogliente, sempre più desiderabile, nel suo aspetto paesaggistico, nelle sue antiche tradizioni, nelle sue innovazioni, nei suoi tesori d’arte, e principalmente nella bontà e nell’eleganza degli animi e dei costumi». Don Gino conclude esprimendo gratitudine a nome della comunità cristiana per «la vostra presenza che ci sprona a coltivare e promuovere le cose alte e belle, nel segno dell’amata Madonna dei Martiri, nostra Patrona e Protettrice.