Il cammino della santità

Parrocchia San Gennaro - Molfetta

Il ritiro spirituale per gli adulti della Parrocchia S. Gennaro si è svolto dal 17 al 19 agosto ed ha avuto per contenuto di studio e approfondimento la prima lettera di San Pietro (versetti 1, 13-25 e 2,1-10). La difficoltà del testo non ci ha impedito di capire il messaggio di Pietro grazie alla sapiente e paziente presentazione di don Sergio, che ha illustrato tutti i temi contenuti nella lettera con grande dovizia di particolari e attualizzandola alla nostra realtà.

Don Sergio il primo giorno ha insistito molto sul versetto “Cingete i fianchi della vostra mente all’azione”. “E’ necessario, secondo lui, liberare la mente da condizionamenti e pregiudizi per predisporsi all’azione, perché ciò permetterà di fare attraverso azioni quotidiane anche piccole, l’esperienza di Gesù”.

I temi di approfondimento sono stati affrontati in assemblea pomeridiana. Sono stati:

– sperate perfettamente;

– diventate santi;

– comportatevi con Timore di Dio;

– amatevi intensamente.

Dopo un primo momento di animazione e grazie alla partecipazione e agli interventi di molti, siamo giunti (semplificando) a questi punti fermi.

1- Sperare perfettamente è avere la certezza che tutto non può finire con la morte. Il punto più alto della speranza è sperare di vivere una vita eterna illuminata dal Signore.

2- Diventare Santi. E’ difficilissimo, ma si avvicina la santità quando si superano le esperienze negative. Dobbiamo capire che è Dio che ci chiama alla santità. Aiutare gli altri è una cosa bellissima, che spiana la strada.

3- Comportatevi con Timor di Dio. Il timore di Dio non deve essere la paura di Dio. Il nostro non è un Dio che punisce, ma perdona. Per questo non bisogna mai perdere la fede in Dio. Fede che può crescere solo se alimentata dalla preghiera. Spesso preghiamo per “abitudine”, per “consuetudine”. La preghiera più gradita a Dio’ è il dialogo costante con Lui.

4- Amatevi intensamente. Il dialogo con Dio deve essere tenuto aperto con tutti, cercando, inoltre, di uniformare ogni comportamento, ogni azione ad una semplice domanda: “Gesù, al mio posto, come si sarebbe comportato in questa situazione; cosa avrebbe fatto?”.

Il centro focale della meditazione del secondo giorno sta soprattutto nel versetto “Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso. La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra angolare, sasso d’inciampo e pietra di scandalo”. In queste parole c’è tutta la missione di Cristo sulla terra, continuata dalla Chiesa fino ai giorni nostri. Deponiamo, come ha fatto Gesù per redimere l’intera umanità, ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, perché solo così possiamo aiutarci a vicenda, possiamo attualizzare questo messaggio nella nostra realtà parrocchiale, per avviare a soluzione i tanti problemi che l’affliggono.

In questo quadro, preziosissima è stata la conoscenza che tutti i partecipanti al seminario, hanno del quartiere. Si è discusso molto delle difficoltà e della possibilità di intervenire come Parrocchia. Un campo d’impegno, condiviso da tutti, è affrontare il problema dei giovani difficili del quartiere. “Servirebbe un progetto articolato che coinvolgesse le istituzioni” è l’idea di qualcuno. La maggioranza, invece, propende per interventi anche piccoli, ma fattibili ed immediati. L’idea di coinvolgerli anche in azioni teatrali è quella lanciata da don Sergio, considerando la presenza di diversi componenti del gruppo parrocchiale.

Due considerazioni finali ci sentiamo di fare.

La prima. Fatti, non parole: ecco ciò che attende da noi il Signore. Fatti concreti, opere di bene, gesti di carità, atti di giustizia: è questo che rende credibile anche agli occhi dei fratelli il nostro rapporto con Dio e dà concretezza alla nostra preghiera. Ma questo è anche ciò che dà solidità e consistenza alla nostra vita. il Signore ci aiuti a non dimenticare, che le parole volano, gli scritti restano, gli esempi trascinano, le preghiere convertono i cuori.

La seconda è che il Ritiro Spirituale, anche nella sua brevità, ha “seminato” tantissimo. Siamo convinti che ognuno dei partecipanti darà il proprio contributo nel quotidiano affinché non tardino i frutti di tanta semina.