L’Azione Cattolica alla riscoperta del territorio e delle sue risorse

Venerdì 8 aprile, alle ore 19,15 presso la Sala "B.Finocchiaro" di Molfetta

Venerdì 8 aprile, alle ore 19,15 presso la Sala “B.Finocchiaro” Fabbrica di S. Domenico a Molfetta, l’AC diocesana avvia la campagna annuale sui nuovi stili di vita. Interverranno: 
Mons. Domenico Cornacchia, vescovo,
Angela Paparella, presidente diocesana,
Giandomenico Amendola, Ordinario di Sociologia Urbana, Università di Firenze.
«Le nostre campagne unitarie – si legge in una nota della Presidenza diocesana – sono uno sguardo oltre noi stessi che abbraccia la vita delle persone del territorio, che richiede una presa di coscienza sulle questioni più urgenti del nostro tempo ed anche una forte testimonianza personale e comunitaria, a partire dal ripensare il nostro stile di vita.
Quest’anno vogliamo interrogarci sulla vocazione delle nostre città: vocazione economica, sociale, culturale, civile. Su cosa servirebbe per renderle a misura d’uomo. Per questo proponiamo un percorso da viandanti, “itinerante”, alla scoperta dei luoghi-risorsa e dei luoghi critici e difficili che convivono nelle città: luoghi di relazione e bellezza, di sfiguramento e ferite, di redenzione e riscatto, di produzione e lavoro, di impegno civile. Per riscoprirci cittadini, rinsaldare un legame con il territorio, maturare un’appartenenza che deve tradursi in responsabilità, presa in carico, cura. L’idea, appunto, è quella di fare in modo che i nostri gruppi di ragazzi, giovani, adulti si alzino e concretamente percorrano le strade consuete, ordinarie della propria città, rivolgendole uno sguardo più attento, profondo, lavorando sul proprio qui ed ora, interpretando il linguaggio urbano e valorizzando il tempo e lo spazio che ci sono consegnati per vivere e fare della nostra esistenza un dono per la collettività. Il cammino, dunque, come metafora di una Chiesa e di un’AC in uscita, mai ferma, mai chiusa, mai distante. La città come arca, seno, grembo pulsante di vita e relazioni, laddove l’umanità a volte è esaltata, trova forme di espressione e realizzazione, a volte è denigrata e avvilita, soffocata e aggrinzita, sciupata. La città sfida continuamente la nostra identità cristiana e richiede rispetto, presenza, impegno, partecipazione e prima ancora conoscenza consapevole del suo patrimonio, delle sue contraddizioni, dei suoi limiti e della sua bellezza. Da imparare ad amare, proprio come una persona. Ci accompagneranno in questo percorso i testi de “Le città invisibili” di Italo Calvino e quelli dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, oltre che l’icona biblica dell’anno associativo, che ci invita a sentirci continuamente in viaggio e a vivere la città e il mondo con lo stupore, l’oblatività e la cura degli eterni pellegrini.
Inoltre in ogni comunità parrocchiale durante tutta la campagna sarà predisposta una cassetta postale. Accanto verranno lasciate delle cartoline, con la scritta “Se parlasse la città…”.Vanno completate, provando a dare voce alla città, immaginando cosa direbbe, se potesse parlare. Chiunque sarà invitato a scrivere, in primo luogo chi appartiene ai gruppi di AC, ma anche chiunque faccia parte della comunità e del territorio parrocchiale. A fine campagna, le cartoline saranno consegnate al centro diocesano, che provvederà a farne una attenta lettura.
Nell’incontro pubblico di chiusura campagna, previsto ad ottobre, saranno lette le cartoline più significative e consegnata tutta la posta ricevuta alle Amministrazioni delle quattro città.»