Memoria obbligatoria della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa

Lunedì dopo Pentecoste

Per volontà di papa Francesco, con decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti dello scorso 11 febbraio, centosessantesimo anniversario della prima apparizione della Vergine a Lourdes, è stata istituita, il lunedì dopo Pentecoste, la memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa.

La motivazione che ha indotto il Santo Padre ad inserire tale memoria tra le ricorrenze liturgiche è esplicitata nella parte iniziale del Decreto di Istituzione, dove si legge che «La gioiosa venerazione riservata alla Madre di Dio dalla Chiesa contemporanea, alla luce della riflessione sul mistero di Cristo e sulla sua propria natura, non poteva dimenticare quella figura di Donna (cf. Gal 4, 4), la Vergine Maria, che è Madre di Cristo e insieme Madre della Chiesa».

Più volte papa Francesco ha evidenziato la maternità ecclesiale di Maria ricordando come «in quanto madre, non abbandoni mai i suoi figli e mai arrossisca dei loro sbagli». D’altro canto il popolo cristiano ha sempre avvertito il legame filiale che lo unisce strettamente alla santissima Madre, coltivando la convinzione che la Vergine abbraccia in ogni istante ciascuno di noi. Di questo legame troviamo esplicita testimonianza nel IV Vangelo (cf. Gv 19, 26-27). Ai piedi della croce c’è la prima cellula della Chiesa: Maria e Giovanni. Ciò che è detto a loro è detto a tutta la Chiesa: «Ecco tuo figlio; Ecco tua madre», indicando come figlio chiunque ci cammina a fianco nell’esistenza e come madre chiunque ci abbia aiutato a vivere e ancora oggi ci sostiene nel nostro percorso (Cf. E. Ronchi). In quel momento la Madonna – sottolinea il decreto – «accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero».

Dove la Vergine Maria ha iniziato la propria missione materna? Nel Cenacolo, pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo. Pertanto, la scelta della memoria liturgica nel Lunedì dopo Pentecoste è legata proprio a questa presenza della Vergine nel Cenacolo e «vuole evidenziare che la Chiesa della Pentecoste, animata dallo Spirito del Risorto, cammina nel tempo sotto la premurosa guida materna della Vergine» (P. Corrado Maggioni).

Nel corso dei secoli – aggiunge il documento del dicastero vaticano – «la pietà cristiana ha onorato Maria con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti coloro che rinascono in Cristo e anche di “Madre della Chiesa”».

Già il beato papa Paolo VI, nel promulgare la costituzione conciliare Lumen Gentium, il 21 novembre 1964, volle solennemente riconoscere a Maria il titolo di “Madre della Chiesa” e stabilire che «l’intero popolo cristiano rendesse sempre più onore alla Madre di Dio con questo soavissimo nome». Successivamente, in occasione dell’Anno Santo della Riconciliazione, nel 1975, la Santa Sede propose una Messa votiva in onore della Madre della Chiesa, poi inserita nel Messale romano. Inoltre, durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II, oggi santo, nelle Litanie lauretane fu aggiunta l’invocazione di Maria Madre della Chiesa (1980) e vennero pubblicati altri formulari nella raccolta di Messe della beata Vergine Maria (1986). A partire da quest’anno la celebrazione di Maria Madre della Chiesa diventa universale per tutta la Chiesa di rito romano e obbligatoria. Tale memoria liturgica – si legge nel decreto – ha lo scopo di aiutare la Chiesa «a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti».

Nel caso di coincidenza di questa memoria con un’altra memoria si seguono i principi delle norme generali per l’Anno liturgico e il Calendario (cf. Tabella dei giorni liturgici, n. 60). Essendo poi la memoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa legata alla Pentecoste, come similmente la memoria del Cuore Immacolato della beata Vergine Maria è congiunta alla celebrazione del Sacratissimo Cuore di Gesù, in caso di coincidenza con altra memoria di un Santo o di un Beato, secondo la tradizione liturgica della preminenza tra le persone, prevale la memoria della beata Vergine Maria.

Il formulario è quello della Messa votiva della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa (Messale Romano, II edizione, CEI 1983, pagg. 849-850).

Riguardo alla Liturgia della Parola della Messa e alla Liturgia delle Ore sono attualmente disponibili solo le indicazioni per l’edizione in lingua latina con alcuni testi propri di nuova composizione. Il colore liturgico da usare è il bianco.

Riproponendo il pensiero del cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, «l’auspicio è che questa celebrazione, estesa a tutta la Chiesa, ricordi a tutti i discepoli di Cristo che, se vogliamo crescere e riempirci dell’amore di Dio, bisogna radicare la nostra vita su tre realtà: la Croce, l’Ostia e la Vergine – Crux, Hostia et Virgo. Questi sono i tre misteri che Dio ha donato al mondo per strutturare, fecondare, santificare la nostra vita interiore e per condurci verso Gesù Cristo. Sono tre misteri da contemplare in silenzio».

Sac. Pietro Rubini, Direttore dell’ULD