Luce e Vita - Spiritualità
Parola che dà vita
Domenica 24 aprile

Meditazione per il Vangelo della II Domenica di Pasqua
Meditazione per il Vangelo della II Domenica di Pasqua
La gioia è intrinseca al vangelo, è connaturata ad esso, non è solo conseguenza dell’annuncio, ma è anche contenuto stesso dell’annuncio. Contenuto, perché evangelizzare è trasmettere e trasfondere la gioia che viene dal Signore e nasce dalla stessa buona notizia evangelica. Ma anche modalità: evangelizza chi già vive la gioia del vangelo.
La pericope evangelica di questa domenica è tratta dalla sezione centrale del vangelo secondo Marco (Mc 8,27-9,13) e comprende anzitutto un dialogo tra Gesù e i suoi discepoli sull’identità di Gesù stesso, che culmina nella confessione di Pietro (Mc 8,27-30).
Il brano evangelico odierno presenta il racconto di una guarigione compiuta da Gesù in territorio pagano. Il versetto 31 descrive il percorso di Gesù nominando sempre località pagane e terminando con la menzione della Decapoli, dove Gesù aveva già incontrato e guarito l’uomo posseduto dallo spirito chiamato “Legione” (Mc 5,1-20).
Il vangelo di questa domenica è ancora tratto dal capitolo sesto del vangelo secondo Giovanni. La dichiarazione di Gesù “Io sono il pane disceso dal cielo” (Gv 6,41) provoca la reazione scandalizzata dei suoi interlocutori i quali cominciano a mormorare contro di lui.
La situazione sanitaria causata dal coronavirus continua a richiedere una serie di attenzioni che si riflettono anche in ambito liturgico. In vista dell’inizio della Quaresima di quest’anno, mercoledì 17 febbraio, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha reso note le disposizioni cui dovranno attenersi i celebranti nel rito di imposizione delle Ceneri.
Ripristinare, a partire da domenica 14 febbraio, “un gesto con il quale ci si scambia il dono della pace, invocato da Dio durante la celebrazione eucaristica”. È quanto hanno deciso i vescovi italiani, al termine del Consiglio episcopale permanente (Cep), che si è svolto martedì 26 gennaio in videoconferenza.
Rispondendo alle richieste di chiarimento dei colleghi giornalisti legate al DPCM del 24 ottobre 2020, il Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado, precisa quanto segue
La chiamata di Cristo è una conversione di mentalità difficile da realizzare: rinnegare se stessi non significa considerarsi senza valore, ritenerci nullità.
Provvederà Lui al cibo, ma saranno loro a distribuirlo, ad amministrarlo. E come se Gesù volesse fare le prove generali per il loro futuro ministero. Il poco si moltiplica a tal punto non solo da sfamare le turbe, ma da fare avanzare molto cibo.