Arrivano in queste ore da parte dei maggiori organismi ecumenici internazionali e leader delle Chiese cristiane le adesioni all’appello lanciato da Papa Francesco domenica scorsa al termine dell’Angelus perché mercoledì 25 marzo, tutti insieme a mezzogiorno, si innalzi una invocazione a “Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato”. “In questi giorni di prova – queste le parole del Papa -, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia, vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo”. Il primo a rispondere è il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), Rev. Olav Fykse Tveit, che ha rilanciato a sua volta l’invito del Santo Padre a tutte le Chiese membri dell’organismo ecumenico perchè aderiscano in tutto il mondo alla stessa ora e secondo il fuso orario, alla preghiera congiunta.
Il Wcc racconta di aver ricevuto dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, una lettera di invito in cui il capo del dicastero vaticano esprime la speranza che tutti i cristiani nel mondo si uniscano a questa iniziativa di Papa Francesco per invocare “le grazie del Cielo e chiedere la fine di questa pandemia, confidando nel potere di Dio”. Il segretario generale del Wcc Tveit ha accolto con favore la proposta, invitando quindi le Chiese membro e tutti i loro fedeli nel mondo ad aderire a questa preghiere comune “per tutta l’umanità mentre il mondo affronta la pandemia di Covid-19”. “In questo momento difficile – scrive Tveit -, le iniziative di preghiera ci uniscono e ci ricordano che siamo una sola famiglia umana”.
Anche la Conferenza delle Chiese europee (Kek) ha ricevuto la stessa lettera di invito dal Vaticano. Lo fanno sapere il presidente dell’organismo ecumenico europeo Rev. Christian Krieger e il segretario generale Jørgen Skov Sørensen, che lo hanno a loro volta rilanciato alle loro Chiese membro. “In un momento in cui il nostro mondo è drammaticamente colpito da Covid-19, Papa Francesco ci ha invitato a unirci in preghiera, tutti alla stessa ora, mercoledì 25 marzo, alle 12. Durante i grandi periodi di incertezza globale, abbiamo bisogno di segni di unità e speranza. La preghiera che ci è stata insegnata da Cristo, unisce il cristianesimo attraverso lo spazio e il tempo. Cristiani di tutti i paesi e cristiani di tutti i tempi hanno rivolto a Dio queste parole per invocare l’avvento del suo Regno. Il mondo oggi ci chiama per essere uniti. Non solo per combattere questa devastante pandemia, ma anche per sostenerci a vicenda e sentirci in comunione, ricordando di trarre insegnamenti da questa crisi”.
Aderisce alla preghiera ecumenica mondiale invocata da Papa Francesco anche l’arcivescovo Justin Welby, leader della Comunione anglicana e in un tweet anche lui rilancia l’iniziativa. “Domani pregherò la preghiera del Signore con Papa Francesco e milioni di persone in tutto il mondo. Per favore unisciti a noi ovunque tu sia. La preghiera ci unisce nei tempi di prova”.