Luce e Vita - pastorale

Avviata la programmazione pastorale per il 2020 /2021

Editoriale del 17 luglio 2020

L’anno pastorale 2020 – 2021 si inserisce in un particolare periodo storico, contrassegnato, purtroppo, dalla pandemia ancora in corso, che ci ha posti di fronte a scenari assolutamente inaspettati, urgenze cui far fronte, emergenze in campo sociale, economico, sanitario, educativo.

Anche la comunità ecclesiale della nostra Diocesi ha risentito di questa fase di isolamento, disagio, difficoltà. Però, dopo un primo momento di smarrimento, ciascuno ha provato a mettere in campo ogni risorsa possibile per rispondere degnamente all’emergenza, esprimendo soprattutto vicinanza alle persone, nei modi e nei tempi ritenuti necessari per non perdere il contatto con Gesù e la sua Parola e per mantenere vive, anche a distanza, le relazioni umane.

Ora è tempo di ripartire con la consapevolezza che nella programmazione e realizzazione delle attività pastorali, sia a livello parrocchiale che diocesano, è necessario tener conto delle norme socio-sanitarie richieste per sconfiggere il coronavirus, con lo stile della responsabilità personale e collettiva, della prudenza e dalla pazienza, per far rifiorire la speranza e la fiducia che solo Dio può donare.

Il programma pastorale di quest’anno trova ancora la sua ispirazione nella lettera consegnataci dal Vescovo per il biennio 2019-2021: “Parrocchia missionaria. Chiesa che vive in mezzo alle case dei suoi figli”. Dal prossimo mese di ottobre, il nostro Pastore desidera riprendere la Visita Pastorale, secondo il calendario già stabilito prima del lockdown, concludendola a giugno 2021 (e non a febbraio), recuperando l’incontro con le comunità che non ha potuto visitare nei mesi scorsi. L’obiettivo rimane sempre quello descritto nella lettera pastorale: «La mia Visita Pastorale nelle comunità parrocchiali serve ad incoraggiare tutti, sacerdoti, religiosi e laici, ad attuare un serio processo di conversione pastorale per ridare nuovo slancio all’opera evangelizzatrice della parrocchia, pensando soprattutto ai destinatari dell’annuncio di salvezza (bambini, ragazzi, giovani, fidanzati, famiglie, adulti, persone con disagi socio-economici, coppie di sposi in crisi, malati, anziani), e progettando modalità nuove di azione. Coraggio! Il Signore ci darà la forza e la tenerezza dello Spirito Santo per essere audaci e creativi nell’individuare obiettivi e scelte pastorali che facciano realmente innamorare le persone di Gesù. Non facciamoci prendere dal timore di non farcela! Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario! Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!» (Domenico Cornacchia, Lettera per il biennio 2019-2021 nel tempo della Visita Pastorale, pag 15-16).

Questo programma, inoltre, fa tesoro di un prezioso lavoro di discernimento e proposte avviato nei mesi scorsi dalla Consulta Diocesana per le Aggregazioni Laicali (CDAL), che ha permesso la stesura di un documento consegnato al Vescovo e al Consiglio Pastorale Diocesano il 13 giugno u.s. (“Forzare l’aurora a nascere. Pensare il presente, agire il futuro”). I laici appartenenti alle Associazioni diocesane e parrocchiali, durante questo periodo, hanno avvertito la responsabilità di interrogarsi e porre, all’interno della nostra Chiesa locale, l’attenzione a snodi importanti, da cui ripartire per un cammino pastorale che tenga conto dell’esperienza umana vissuta in questi mesi, dando ad essa modo di parlare ed interpellare le nostre coscienze cristiane, ma anche le nostre prassi, così da rimodulare ogni progettazione, proposta, attività sulle reali necessità del tempo.

Ci sono scelte, che probabilmente non costituiscono una novità, ma si impongono, oggi più che mai, per la loro importanza, soprattutto riguardo all’individuazione di uno stile che deve caratterizzare il nostro essere Chiesa, come richiesto da Papa Francesco nella esortazione apostolica Evangelii Gaudium e nella enciclica Laudato si’.

Anzitutto la necessità di camminare insieme, individuando le priorità su cui fermarsi a riflettere per poi agire. è urgente convergere su alcune importanti priorità, da declinare secondo il proprio carisma e le proprie peculiarità, per non continuare a procedere su vie parallele. Questo comporta lo sforzo di pensare, elaborare insieme gli obiettivi da perseguire. Parole come sinodalità e corresponsabilità, richiamate in tanti documenti del magistero, vanno concretamente vissute, incarnate, rivitalizzando luoghi e organismi di partecipazione, a livello parrocchiale come a livello diocesano, per dare a tutti, l’occasione di operare un paziente discernimento comunitario, con tutta la fatica che comporta il confronto e l’ascolto reciproco comportano, per giungere ad una condivisione di obiettivi e scelte operative.

La seconda scelta di fondo è la necessità di essenzializzare larga parte dei nostri percorsi e delle nostre proposte. Abbiamo sperimentato in questo tempo quanto sia importante individuare insieme ciò che veramente vale la pena di promuovere, tenuto conto delle nuove e sopravvenute esigenze personali e collettive, rispetto al quale “dosare” le attività da proporre con discrezione ed intelligenza, avendo cura di non sottrarre spazio alle persone per la costruzione di legami affettivi, familiari, relazionali. L’essenzialità va assunta come cifra di una Chiesa che riduce la quantità a favore della qualità, con la consapevolezza che annunciare la Buona Novella esige la capacità di coniugare senso del limite e senso di responsabilità. Un’essenzialità che si gioca anche sul versante spirituale: meno devozionismi, meno attenzione esagerata a pratiche rituali, a favore di una fede più sostanziale, che dia senso e direzione alle nostre vite.

Infine, è importante, nell’attuale momento storico, impegnarsi a fare rete con tutte le realtà, anche quelle del mondo civile e sociale, per “organizzare la speranza”, intrecciando competenze e risorse, rafforzando il rapporto con le istituzioni, coordinando la presenza sul territorio, contribuendo a ricreare una immagine di comunità che sostiene, supporta, accompagna. è fondamentale il ruolo della realtà ecclesiale locale nella promozione di tutti gli organismi e i tavoli di confronto che si dedicano a far crescere la cultura della cittadinanza attiva, della legalità e del rispetto dell’ambiente.

Le scelte di fondo si declinano poi in tre scelte di campo su cui gli Uffici pastorali diocesani dovranno, in questo tempo estivo, focalizzare l’attenzione per la programmazione pastorale 2020/21: educazione, famiglia, lavoro.

a cura di don Vito Bufi
direttore Ufficio pastorale diocesano