«Rendiamo grazie al Signore per questo giorno assai importante per la comunità di san Giuseppe di Giovinazzo. Finalmente ci ritroviamo in questo santo tempio del Signore, più luminoso accogliente e rinnovato». Con queste parole il vescovo Domenico Cornacchia, ieri primo maggio, ha riaperto al culto la chiesa parrocchiale di San Giuseppe di Giovinazzo dopo i lavori di ristrutturazione diretti dall’architetto Annamaria Sollecito. I lavori sono stati possibili grazie alla CEI con fondi 8xMille, ai benefattori e a tutta la comunità parrocchiale.
La celebrazione, presieduta dal vescovo, si è svolta nel rispetto delle norme anti contagio, alla presenza del parroco don Luigi Caravella, dell’economo diocesano don Angelo Mazzone, del vicario generale don Raffaele Tatulli, di alcuni sacerdoti e delle autorità civili e militari. Momento importante della serata è stata la dedicazione del nuovo altare dove sono state collocate le reliquie di santa Maria Goretti, di santa Gemma Galgani, di san Giovanni Paolo II e del beato Nicola Paglia. «Avere San Giovanni Paolo II come punto di riferimento, ha affermato don Luigi Caravella, rimarca ancora di più l’anima di questa comunità, per la sua attenzione ai giovani e per la sua spiritualità carmelitana».
Nella cappella della Madonna del Carmine è stato collocato un mattone del grande giubileo del 2000 proveniente dalla porta santa del chiesa di Santa Maria Maggiore, donato alla comunità dal vescovo.
A fine cerimonia, è stata scoperta una targa a memoria della giornata.
M.P.