A dieci anni dalla morte, l’etichetta Digressione music, insieme alla scuola popolare di musica “A. Dvorak”, da lui fondata, dedica un momento celebrativo per ricordare don Salvatore Pappagallo, musicista e sacerdote. La serata sarà l’occasione per presentare la pubblicazione del disco, PASQUA, in cui sono eseguite due sue opere Le Beatitudini e Pasqua, sentiero di Risurrezione, trascritte per banda dal m° Silvestro Sabatelli.
L’iniziativa, sostenuta dal Museo Diocesano e dalla Fondazione Valente, è un segno di riconoscenza verso un uomo che ha dato alla città e alla diocesi di Molfetta un patrimonio d’intelligenza, generosità e visione; l’augurio è che questa iniziativa possa incuriosire coloro che non l’hanno conosciuto e permettere la divulgazione di tutta la sua opera musicale.
PROGRAMMA
Giovedì 17 giugno 2021
Ore 19: Duomo di Molfetta – Celebrazione S.Messa presieduta da Mons. Domenico Cornacchia, vescovo della diocesi; e animazione liturgico/musicale della Cappella Corradiana
Ore 20.15: Museo Diocesano – Presentazione del disco PASQUA dedicato a don Salvatore Pappagallo
Interverranno: m° Silvestro Sabatelli – “I sentieri musicali di don Salvatore tra arte e memoria”;
Mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano – “don Salvatore, prete post-conciliare”
L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook SCUOLADVORAK
L’ingresso al Museo Diocesano sarà esclusivamente su invito e contingentato nel rispetto delle normative sanitarie.
«Avvertiamo tutti un senso di vuoto che don Salvatore ha lasciato. Sebbene egli tendesse ad appartarsi, tuttavia faceva avvertire la sua presenza e la sua voce, talvolta anche critica e non di rado tagliente. Egli era dotato di un’acuta e originale intelligenza. La sua grande passione era la musica, per la quale ha lavorato tanto. Era una passione che lo portava talvolta ad essere unilaterale e ad assumere certe posizioni che lo esponevano a conflitti e incomprensioni. Attraverso la musica che eseguiva, insegnava e componeva, viveva il suo contatto con il mistero. Egli sentiva che il suo ministero potesse svolgersi attraverso il pentagramma. Si rammaricava molto perché riteneva una grave carenza e un impoverimento dell’animo umano “l’analfabetismo musicale”, che egli ha cercato di combattere con una serie di iniziative: creando l’associazione musicale “A. Dvorak” la cui sede è in piazza delle Erbe, perseguendo l’obiettivo di fondare un liceo musicale riconosciuto statalmente; e non tutti sanno, forse, che ha fatto di tutto, senza però riuscirvi, per portare in Molfetta una sezione del Conservatorio musicale “Piccinni” di Bari. Anche per la musica sacra e per il canto liturgico ha investito il suo talento e la sua sensibilità artistica: questo stesso tempio sembra inchinarsi per salutare il suo maestro di cappella per tanti anni. E mentre era docente presso il Conservatorio musicale di Bari, insegnava anche musica sacra presso il Seminario Regionale di Molfetta, curando e dirigendo, nello stesso tempo, il coro polifonico di quell’importante istituzione. Alcuni canti che spesso risuonano nelle nostre liturgie recano la sua firma. Si potrebbe dire, insomma: una vita per la musica e con la musica. E non v’è chi non gli riconosca un carisma particolare e un’indubbia professionalità in questo senso. Molfetta, in particolare, deve molto a don Salvatore sotto questo profilo. Se c’è tanta sensibilità per il canto e la musica in genere, e non solo sacra, è anche grazie a lui. Tanti professionisti, tanti amanti e cultori di quest’arte sublime, sono frutto della sua dedizione e della sua abnegazione. Oggi sono qui a rendergli omaggio e a testimoniargli gratitudine e affetto».
(dall’omelia funebre pronunciata da S.E. Mons. Luigi Martella, nella Cattedrale di Molfetta, il 18 giugno 2011)
In memoria di don Salvatore Pappagallo – Luce e Vita 24 del 13 giugno 2021