Ufficio per le Comunicazioni Sociali

Santa Messa con imposizione delle Ceneri. Omelia

Mercoledì 2 marzo 2022

ceneri_2022

 

Carissimi fratelli e sorelle, eccoci insieme, sul nastro di partenza a celebrare, ormai esausti, a motivo della Pandemia, ma con qualche spiraglio di luce in più, rispetto ai due anni precedenti, dal 2020, il nostro cammino quaresimale. Anche se, a motivo della insensata e delirante guerra in atto tra Russia ed Ucraina, la strada ci porta verso Pasqua. Il percorso è disseminato da dolore e da sofferenze indicibili. Non possiamo rimanere freddi ed indifferenti! Voglia il Signore, farci diventare costruttori di un arcobaleno di pace, stabile e duratura! Chiediamogli di poter diventare noi pure, nel cielo plumbeo di questo momento storico, un segno di speranza e di rinascita! Ricordiamo tutti la rassicurante espressione scritta dovunque, all’inizio della pandemia: andrà tutto bene! Oggi ci interroghiamo: davvero va tutto bene, o non è forse vero il contrario? Chi più ascolta o segue l’andamento del virus del contagio, negli ultimi giorni?

 

Non si fa altro che enunciare il bollettino di guerra; non vediamo altro che volti di bimbi innocenti, solcati da fiumi di lacrime incontenibili! Pensiamo un poco dove può giungere la perversione umana: addirittura, vengono sganciati dagli aerei, giocattoli per bimbi, imbottiti di micidiale esplosivo.

 

Chi fa questo, cosa ha al posto del cuore, come può impunemente mangiare, ridere e dormire, come se nulla fosse? Oh, come realmente dobbiamo umiliarci, chinare il capo e farci inondare, non da pochi grammi, ma da montagne di cenere e di vergogna!

 

Miei cari, quanto stiamo vivendo, abbia il senso  più autentico di conversione e di ravvedimento! Il Profeta Gioele, più volte ci ha esortati: Ritornate a me, con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti” (Gl 2, 12). Sì, ritorniamo alla luce, riprendiamo la strada dell’amore  e della pacifica convivenza! Il cammino quaresimale sia un crogiuolo, che non distrugge, ma purifica, mette in evidenza il metallo prezioso della nostra coscienza di uomini retti.

La preghiera, il digiuno,  e l’elemosina siano le credenziali da esibire a chi attende un segno eloquente del passaggio di Dio nella sua vita. Non temiamo di farci rinnovare, purificare, sfrondare, dalla misericordia divina! La nostra vita ripeto, dev’essere il nuovo arcobaleno che unisce la terra al cielo e, il cielo alla terra!

 

Il Santo Padre, Papa Francesco, nel suo Messaggio quaresimale di quest’anno, ci invita a fare nostra l’esortazione dell’Apostolo Paolo: Non stancatevi di fare il bene! (Gal 6, 9-10). Non stanchiamoci di scavare nel nostro cuore, nella nostra vita quotidiana, quello spazio sufficiente per accogliere e donare amore, perdono, fraterna comprensione!

 

Non solo dobbiamo osservare, dobbiamo altresì additare, come dice il Profeta Isaia, senza stancarci, i segnali di rinascita, di serenità e di pace! Sforziamoci per essere capaci di ribaltare la coltre della cattiveria, della diffidenza e della paura che ci attanaglia! “Facciamo il bene, senza stancarci”, ci esorta l’Apostolo Paolo  e ci ripete il Papa. Aggiungerei: sì facciamo il bene, ma facciamolo bene, senza guardare in faccia a chi abbiamo di fronte e, senza pretendere il contraccambio. Apriamo il nostro cuore, la nostra casa, il nostro salvadanaio, a chi oggi è nel bisogno e nell’abbandono.

 

Non temiamo: il Signore provvederà a noi, se noi saremo solidali e amorevoli con chi non ce la fa.

 

Prestiamo attenzione e, diamo con gioia quanto è nelle nostre possibilità, anche a quanti hanno necessità di perdono, di consolazione e di ascolto. Questa Santa Quaresima ci porti al mattino di Pasqua, che sia di Risurrezione, di luce e di pace! Qualsiasi cammino, diventerà possibile, se cominciamo a muovere i primi passi!

 

Il Venerabile Don Tonino Bello così si esprimeva all’inizio del cammino quaresimale del 1989: cenere in testa e acqua sui piedi!

 

La nostra conversione personale, se da un lato ci fa sentire vicino, il Dio invisibile; ci spinga a lenire le ingiuste umiliazioni e sofferenze dello stesso Signore, sfigurato nella persona del prossimo che vediamo!

 

A tutti e a ciascuno dico: nel mio cuore siete tutti, a pieno titolo, residenti, di casa, familiari ed amici veri!

 

Vi assicuro che abitate, ogni giorno, nella mia preghiera e, all’altare, vi presento al Signore così come siete: nella resistenza e nella malattia, nella quotidiana fatica e nella smarrita tristezza, nella notte della fede e nella luce della carità, nei silenzi eloquenti e, negli sguardi spenti!  Coraggio! Il Signore, è Lui che cammina con noi, portando con noi e, al nostro posto, la nostra croce! Siamo certi, solo così la croce, diventerà un albero ricco di frutti, segno di una autentica e generale risurrezione! Maria, la Madre dei dolori, l’esperta nel soffrire, ci aiuti, ci incoraggi e sia a  noi vicina! Così sia!