Omelia per il conferimento dei ministeri del lettorato ed accolitato

Terlizzi, Casa Betania, 24 maggio 2016
24-05-2016

Carissimi fratelli e sorelle, Padre Stefano, superiore di questa casa di formazione e Vicario Generale dell’intera Fraternità Francescana di Betania, grazie dell’invito rivoltomi a presiedere questa solenne celebrazione.
Insieme, vogliamo inviare un cordiale saluto a Padre Paolo Crivelli, superiore generale della Fraternità e all’intera famiglia religiosa.
Non possiamo non ricordare il compianto Mons. Martella e Padre Pancrazio, la cui memoria aleggia qui tra noi. Il Signore dia loro il premio riservato ai giusti. La loro intercessione ottenga dal Signore il dono della Santità di vita per tutti noi. Per me è una gioia immensa essere qui, nelle mani della Provvidenza, per conferire il ministero del Lettorato e dell’Accolitato a otto giovani che, sulle orme di Francesco d’Assisi, vogliono incamminarsi decisamente verso l’Ordine del
Presbiterato.
La Liturgia odierna coincide con la Festa della Dedicazione della Basilica Francescana in Assisi. Tale felice coincidenza è per noi un motivo in più, affinché riviviamo il carisma del Poverello di Assisi, quello cioè di fare della nostra vita un’edizione aggiornata del Vangelo di Cristo! Di Francesco si diceva che fosse il Vangelo vivente!
Ricordando l’antica Chiesa di Assisi, anche noi vogliamo fare della nostra vita la vera casa del Re, la Basilica in cui viva e troneggi Colui che è venuto per servire e non per essere servito (Mc 10, 45)!
Conferiamo il Ministero del Lettorato e dell’Accolitato ad alcuni giovani che hanno intenzione di mettere la propria vita tra le mani del Signore e della Chiesa, in modo completo e definitivo. Infatti, sappiamo che tali ministeri possono essere conferiti anche a quei laici che non sono orientati verso l’Ordine Sacro.
Brevemente ci soffermiamo sul valore intrinseco dei due Ministeri.

Ministero del Lettorato
Il Lettore principalmente è colui che incentra la propria vita sulla Parola di Dio. Di essa dev’essere esperto conoscitore, assiduo frequentatore e credibile proclamatore!
La lectio divina dev’essere il campo in cui la vita del Lettore istituito deve cimentarsi e familiarizzare. La ruminatio della Parola deve far in modo che quanto ascoltato, letto e meditato, venga assimilato ed integrato nella vita del lettore istituito e di tutti.
Di Sant’Antonio da Padova si dice che la sua familiarità con la Parola di Dio era così evidente, da non aver bisogno di portarsi dietro la Bibbia.
Oltre ad essere uomo della Parola, il Lettore dev’essere uomo di parola. Vale a dire che egli deve fare della coerenza lo stile della propria esistenza.
Nel brano del Vangelo di Giovanni, appena ascoltato, il Signore Gesù dice:
«Le opere che io compio, queste mi danno testimonianza» (Gv 10, 26). E, continua il Signore: «Se non volete credere a me, credete almeno alle opere» (Ivi, 10, 38). Carissimi giovani che state per ricevere il Ministero del Lettorato. Nutritevi della Parola di Dio, per poter, a vostra volta, sostenere ed essere di alimento anche per gli altri.

L’accolitato
Come il Lettorato, il ministero dell’Accolitato può essere conferito anche a coloro che non sono incamminati verso l’Ordine Sacro. L’accolito è colui che affianca il Celebrante nella celebrazione dell’Eucaristia; può esporre il Santissimo Sacramento per l’adorazione eucaristica e porta l’Eucaristia ai malati.
Fondamentalmente, l’accolito è colui che si nutre di ciò che contempla! Gesù nel Santissimo Sacramento dev’essere il suo polo di attrazione e il punto di partenza! “Uno è ciò che contempla”, diceva un tale. Davvero è proprio così!
L’accolito è un familiare frequentatore della Santa Eucaristia; è colui che ama Gesù nel Tabernacolo, per riconoscere, amare e servire il povero, che è il Tabernacolo di Gesù.
Carissimi amici e fratelli, prossimi lettori ed accoliti, ma anche tutti voi altri, decidiamoci da che parte vogliamo stare, diciamo chi vogliamo servire, a

quale prezzo intendiamo rispondere alla chiamata del Signore e cosa vogliamo fare della nostra vita.
I Giudei lo hanno chiesto a Gesù: “Dillo apertamente” (Gv 10, 24), senza mediazioni, senza metafore, senza indugi e rinvii. “Apertamente, in modo pale- se, chiaro, capace di farci comprendere da tutti” viviamo la nostra vita di e da cristiani, in modo che quanti ci guardano ed osservano, abbiano chiara l’idea di chi intendiamo essere qui ed ora!
Amici cari, il vostro è un decisivo passo verso la donazione totale ed irreversibile al Signore. Vivete nella gioia una continua espropriazione da parte del Signore Gesù. Vivete in modo da poter dire al termine della vostra esistenza: valeva la pena fare quello che ho fatto, senza rimpianti!

Vivete sotto la guida dello Spirito e della Vergine Santissima Ausiliatrice, bruciando la vita per il Vangelo, prendendo il largo nel nome del Signore, ogni giorno!
Così sia!

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo