«Evangelizzatrice, la Chiesa comincia con l’evangelizzare se stessa. Comunità di credenti, comunità di speranza vissuta e partecipata, comunità d’amore fraterno, essa ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore. Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre bisogno di sentir proclamare «le grandi opere di Dio». […] Inviata ed evangelizzata, la Chiesa, a sua volta, invia gli evangelizzatori. Mette nella loro bocca la Parola che salva, spiega loro il messaggio di cui essa stessa è depositaria, dà loro il mandato che essa stessa ha ricevuto e li manda a predicare: ma non a predicare le proprie persone o le loro idee personali, bensì un Vangelo di cui né essi, né essa sono padroni e proprietari assoluti per disporne a loro arbitrio, ma ministri per trasmetterlo con estrema fedeltà., che l’hanno convertita al Signore, e d’essere nuovamente convocata e riunita da lui. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d’essere evangelizzata, se vuol conservare freschezza, slancio e forza per annunziare il Vangelo» (San Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, n. 15)
Carissimi parroci, catechisti e educatori ACR,
in una fase segnata dalla ripresa delle nostre attività ordinarie dopo il momento acuto della pandemia, proveremo a inserirci nel solco tracciato dal cammino sinodale della Chiesa Italiana tutta e dopo la fase narrativa improntata soprattutto all’ascolto dello scorso anno, è diventato sempre più chiaro il bisogno di sentirsi comunità trovando i modi per coinvolgere (e coinvolgersi) veramente tutti nel compito affidatoci dal Risorto: l’annuncio della Buona Notizia del suo Regno. Del resto «La Chiesa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia» (EN 14).
Quest’anno con l’inizio forse più sereno delle attività di catechesi proveremo – soprattutto nelle nostre comunità – a risvegliare l’entusiasmo personale di ogni battezzato e ravvivare la consapevolezza di essere chiamati a svolgere la propria missione nella comunità sentendoci corresponsabili dell’annuncio del Vangelo che – prosegue il Pontefice nella lettera Antiquum Ministerium dello scorso 10 maggio 2021 con la quale istituisce il ministero del catechista – si deve svolgere comunque in forma pienamente secolare senza cadere in alcuna espressione di clericalizzazione.
In attesa di un momento plenario in presenza con i catechisti e gli educatori ACR, sarebbe bello se insieme, come diocesi, cominciassimo l’anno con il mandato parrocchiale dei catechisti, domenica 16 ottobre, XXIX del tempo ordinario, quasi preparando la comunità parrocchiale a vivere una sorta di “settimana degli evangelizzatori”, un tempo e uno spazio di riflessione sull’annuncio che culminerà con la domenica successiva, Giornata Missionaria Mondiale.
Di seguito “liturgia del mandato” in formato word e pdf.
Mandato ai catechisti 2022-2023 (formato word)
Mandato ai catechisti 2022-2023 (PDF)
don Nicolò Tempesta, don Silvio Bruno e l’equipè UCD