Luce e vita - Editoriali

“Abbracciami” don Tonino si racconta in un albo. Recensione

Domenica 30 ottobre 2022

abbracciami

abbracciamiQuando abbiamo tra le mani il libro intitolato Abbracciami – ed. Luce e Vita 2022 – comprendiamo perché i testi cartacei sono e saranno insostituibili.
Le caratteristiche dell’albo illustrato sono la rapidità e la visibilità dell’informazione. Nicoletta de Candia ed Emanuela Maldarella rispettando la tecnica delle sequenze di immagini e testo, hanno curato Abbracciami, dedicato al grande don Tonino Bello, già vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, a distanza di trent’anni dalla sua dipartita e quaranta dal suo episcopato.
Sulla copertina scorgiamo un iconico don Tonino Bello, raffigurato con stile fumettistico, che abbraccia una matassa di lana a forma di cuore. Il veloce racconto per i più piccoli del vescovo di Molfetta a quaranta anni dalla sua consacrazione episcopale. Si tratta di una proposta concepita nell’ambito di un progetto didattico rivolto ai bambini, con il fine di coinvolgere i giovanissimi lettori, attraverso le immagini dotate di brevi didascalie, e avvicinarli alla vita e alle opere del noto prelato. L’albo illustrato però è definibile anche come una sorta di crossover, infatti si può tranquillamente affermare che si tratti di una lettura adatta per ogni età e Abbracciami lo è davvero.
Per il suo stile e la grafica, il testo possiamo tecnicamente definirlo albo illustrato, modalità di narrazione in cui le parole si sposano con la forza espressiva dei disegni, proprio per catturare l’attenzione dei bambini. Il vescovo aveva molto a cuore i bambini perché sono i soli che sanno ancora stupirsi per la natura che pulsa, per un arcobaleno, al contrario degli adulti che si sono lasciati intrappolare dalla ripetitività dei gesti quotidiani, dalle mode, dalla cultura del possesso. Eppure, possiamo tranquillamente affermare che Abbracciami è una lettura adatta per ogni età perché le immagini intersecandosi con le parole invitano ogni lettore a superare i limiti della ragione. Scorrendo le pagine, appare evidente che il filo rosso collega non solo le fasi della vita di don Tonino Bello, ma ne specifica anche le sue intenzioni, la sua azione missionaria finalizzata al bene comune, alla pace e uguaglianza, solidarietà e convivenza, legalità e giustizia sociale.
Con tratti leggiadri e la semplicità di una fiaba, la storia di don Tonino viene ripercorsa essenzialmente mettendo in luce il tratto saliente che ha caratterizzato la sua vita: l’impegno per gli altri.
Eccolo! Lo riconosciamo, il vescovo di Molfetta che abbraccia non solo virtualmente la sua comunità per infondere il suo ottimismo e la sua energia; il suo amore costante si traduceva in aiuto concreto soprattutto per i più bisognosi che si accostavano alla sua soglia. Semplici ma costanti gesti d’amore che sono stati il fil rouge che ha caratterizzato la sua esperienza di uomo tra gli uomini, sempre attento a non essere rappresentato come il vescovo-istituzione per i fedeli: egli avrebbe voluto conservare con loro solo il legame affettivo, quel filo rosso che scorre tra le pagine di Abbracciami e che poi diventa la matassa a forma di cuore che don Tonino stringe in copertina.
Don Tonino continua a ricordarci che l’amore deve essere concretizzato quotidianamente invitandoci a divenire buoni samaritani del nostro tempo: Dovremmo forse essere semplicemente più gentili… dare più spazio all’amore per gli altri… offrire uno sguardo ai meno fortunati…
Dopo aver ripercorso le pagine di Abbracciami si comprende che il testo si situa a pieno titolo nel solco degli insegnamenti di don Tonino: è più di un libro, è un dono, un gesto gentile per tutti noi.

 

Vittoria Bosna
Docente Letteratura per l’Infanzia UNIBA