Luce e Vita
Con gli occhi sbarrati
Editoriale n.21 del 23 maggio 2021
Chi pilota gli aerei che bombardano le città palestinesi e chi lancia i razzi contro le città israeliane sa quanti … +LEGGI TUTTOCon gli occhi sbarrati
Chi pilota gli aerei che bombardano le città palestinesi e chi lancia i razzi contro le città israeliane sa quanti … +LEGGI TUTTOCon gli occhi sbarrati
Carissimi, dedicare una giornata per dare rinnovato impulso al nostro settimanale diocesano Luce e Vita non è una scelta né … +LEGGI TUTTOLuce e Vita nelle chiese e nelle case
“Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi” ha ripetuto il Papa in più … +LEGGI TUTTONon mandiamo indietro le lancette
Non avremmo mai immaginato di ritrovarci per la seconda volta a vivere la festa di San Giuseppe lavoratore – Festa dei Lavoratori nel calendario civile in buona parte dei paesi del mondo, giornata di riflessione sul lavoro che cambia e di lotta per i diritti e la dignità del lavoro – nel pieno della difficile crisi pandemica da Covid-19. Il primo impulso è stato di cercare negli archivi dei giornali del 1° maggio 2020 cosa disse Papa Francesco durante la messa a Santa Marta, in pieno lockdown.
Ancora 50 anni per una nostra parrocchia, Santa Maria della Stella, a Terlizzi, ancora provocazioni per comprendere l’identità della parrocchia.
All’inizio del mese di maggio affidiamo a Maria il compito di proteggere il nostro Popolo dalla persistente pandemia che, a causa anche dei nostri comportamenti impropri, sta segnando particolarmente il territorio diocesano
In occasione del 50° anniversario della parrocchia Immacolata di Giovinazzo riflettiamo sul ruolo della parrocchia.
Ancora la voce dai toni caldi, appassionati, nella memoria. Ancora le parole forti, profetiche, creative, cariche di ansia pastorale, nel cuore. Dopo quasi trent’anni, cosa è rimasto, cosa abbiamo saputo custodire, cosa siamo riusciti a costruire? Quanta strada rimane ancora da percorrere? In che modo oggi continuare ad impastare, come ci ha insegnato, “sabbia e sogni inarrivabili”? Soprattutto, come rendere feconda l’unicità di una presenza che ha segnato le nostre vite e si è completamente spesa per il territorio e la Chiesa?
I due Angeli così si rivolsero alle donne che il mattino di Pasqua si recarono al Sepolcro dove era stato deposto Gesù. Questo interrogativo deve scuoterci, animarci e metterci in cammino, scrutando e additando la luce del mattino di Pasqua a chi è ancora nelle tenebre della solitudine e dell’angoscia.
Il numero che ci introduce nella Settimana Santa costituisce uno strumento di meditazione.
Il tema generatore è Sorella morte corporale. Certo, vogliamo guardare in faccia sorella morte, quella di cui non amiamo parlare perché ci ferisce, mutila i nostri affetti, sancisce solitudini, annega le parole.
Il 24 marzo 2021 si celebra la 29^ Giornata dei missionari martiri che quest’anno parlerà di “Vite intrecciate”. Per ripercorrere brevemente la storia di questa giornata, dobbiamo andare indietro di quasi tre decadi. Infatti, è nel 1993 che inizia a rendersi evidente l’attenzione della Chiesa per i missionari martiri attraverso un’iniziativa del Movimento Giovanile Missionario, oggi Missio Giovani.