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Firenze 2015. Nosiglia: “È la città il nostro campo di lavoro”

di Marco Bonatti

Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato preparatorio del Convegno: “L’umanesimo che cerchiamo di progettare e testimoniare non è una vecchia ‘via di mezzo’: quel che conta davvero è la fedeltà all’uomo nel servizio reciproco tra fratelli – e fratelli sono tutti gli uomini, non solo questi o quei credenti”. Sulle orme di Francesco, la “mobilitazione per una Chiesa nuova, più snella, pronta, attenta, e anche trasparente”

Attesa finita: pronti a tuffarsi nell’umano

di Andrea Fagioli (Sir)

Francesco mette piede per la prima volta in terra toscana, prima a Prato e poi a Firenze. Incontra il mondo del lavoro (anche di quello che non c'è), gli immigrati, prega con i malati, pranza con i poveri, celebra l'Eucarestia con i pastori e i fedeli delle Chiese che sono in Toscana. Ma soprattutto indica la strada ai cattolici italiani

Tutti i nostri morti sono viventi in Dio

Cristiana Dobner

Lo sono perché dimorano nel Dio Vivente. Sono partecipi della sua vita, di quel mistero trinitario che sfugge alla nostra razionalità ma ci è rivelato in dono gratuito di fede. Quella corrente d'amore fra Padre, Figlio e Spirito Santo che fluisce fuori dal tempo e dalla storia e che ci sarà svelata quando anche noi trapasseremo da vivi a viventi

Si lavora alla stesura della Relazione finale

M. Michela Nicolais, Sir

Nella “Relatio finalis”, che la Commissione sta elaborando come documento conclusivo del Sinodo, ci sono “tutte le domande, ma non tutte le risposte”, ha spiegato il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e membro della Commissione incaricata dal Papa di redigere il testo finale. E ancora: il documento finale “non è indirizzato al mondo”, ma è “una riflessione del Sinodo consegnata al Santo Padre, che poi deciderà cosa fare. Non tocchiamo la dottrina”