Costruire la propria vita insieme a Cristo

di Domenico Amato

Con il Convegno pastorale del 21 e 22 settembre il Vescovo, Mons. Martella, darà inizio al nuovo anno pastorale. In tale circostanza, egli consegnerà alla chiesa locale gli Orientamenti per il 2010-2011: Tra sogni e speranze: per un progetto di vita insieme a Cristo, che integrano le linee pastorali già consegnate l’anno scorso. Tale anno si caratterizza come ponte tra il completamento del progetto pastorale, che ha visto in questi anni al centro dell’attenzione il mondo giovanile e il decennio che si intraprende con la riflessione posta sull’emergenza educativa.

L’educazione è una realtà complessa che coinvolge molti soggetti: la famiglia, la scuola, la parrocchia, i media, il tempo libero’ per questo l’educazione va considerata “come un dovere che si radica nella missione stessa della chiesa e dunque del suo primario compito di evangelizzare”.

In questi anni abbiamo imparato a considerare l’atto educativo come una «relazione tra persone che si stimano e si amano». Del resto i prossimi Orientamenti CEI ci dicono che l’atto educativo può essere identificato attraverso l’immagine del generare e del camminare. Infatti esiste un «nesso strettissimo tra educare e generare, dal momento che l’uomo non si dà la vita da se stesso, ma la riceve; così l’esperienza del vivere in tutte le sue dimensioni deve essere attivata e generata da un’altra esperienza». Mentre «l’immagine del cammino vuole sottolineare che l’educazione è un processo lungo nel tempo, che esige pazienza, perseveranza e gratuità e soprattutto una meta precisa a cui tendere: la perfezione dell’amore, della misericordia e del dono incondizionato di sé».

Tra l’altro non dobbiamo dimenticare che «l’educatore è anzitutto un testimone autorevole della verità e del bene, che per primo è chiamato a vivere con coerenza. Inoltre egli deve possedere il tratto della competenza in quanto egli deve essere sempre cosciente che educare è un mestiere difficile, arduo e delicato, che non può essere affrontato con leggerezza e superficialità. L’educatore si impegna a servire nella gratuità».

Il tema dell’educazione, non può non tener conto di una vita della comunità attiva capace di progettualità e di indicare progetti alti ai giovani, per questo è necessario rinnovare il volto e il servizio educativo della parrocchia, chiamata ad essere «comunità missionaria e a svolgere una pastorale integrata sul territorio secondo forme e vie nuove, più consone ai suoi fini di evangelizzazione e di testimonianza». Di qui l’invito alla parrocchia a rivedere e ad aggiornare le proprie strutture educative e i processi di iniziazione alla fede, a riformulare i suoi linguaggi e le vie dell’annuncio e della catechesi.

Sono queste le tematiche su cui cammineremo nei prossimi anni non con l’angoscia di chi vede davanti a sé la fatica del cammino, ma con la letizia di chi sa di non essere solo in questo cammino. È quanto ci raccomanda la Lettera ai cercatori di Dio: «La gioia dell’incontro col Signore accompagna la vita del cristiano: anche nella prova e nella persecuzione i discepoli restano “pieni di gioia e di Spirito Santo” (Atti 13,52). La gioia è un frutto dello Spirito, conseguenza del dimorare in Dio nella preghiera e nella celebrazione del suo amore per noi, sperimentato nella fede e nella speranza: “Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (1Tess 5,16-18)».