La devozione al Sacro Cuore di Gesù

di Vincenzo Speranza

“Dal costato di Gesù né usci sangue e acqua” Gv.19 33-34
Il mese di giugno tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, è celebrato in tutte le comunità cristiane quale massima espressione umana dell’amore divino.
L’evangelista Giovanni testimonia ciò che ha veduto sul calvario, cioè  che un soldato, quando Gesù era già morto, gli colpì il fianco con una lancia e da quella ferita né uscì sangue e acqua. “Venuti però da Gesù e vedendo che era morto non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito né usci sangue e acqua”.
Una scena nella sua realtà più cruda, quasi a impedirlo di poter continuare la sua missione. La malvagità dei soldati si scatena al punto di squarciargli il costato con l’intento di voler distruggere il corpo di Gesù. Gesù è tutto una piaga, nessuno lo difende, gli amici sono scappati tutti via, solo la sua diletta mamma, il discepolo che Gesù amava e alcune pie donne e i soldati sono rimasti attorno alla croce. Allora se è così lasciamoci toccare da questo cuore ferito, lasciamoci plasmare da questo amore infinito, lasciamoci riscaldare il nostro cuore dal fuoco dell’amore di Cristo anche se a volte siamo incapaci ad alzarci da una situazione di torpore, sarà lui il Cristo a ridarci speranza perché a lui tutto è possibile.
Dal costato come ci descrive S. Giovanni né uscì sangue e acqua. La simbologia dell’acqua ci richiama il battesimo, invece quella del sangue ci richiama l’eucarestia, sangue prezioso versato sulla croce e sull’altare versato in modo incruento. Il sacrificio di Cristo si perpetua nel tempo nella chiesa,in ogni eucarestia celebrata si rinnova la nuova ed eterna alleanza per noi e per tutti.
L’acqua battesimale ci immerge in un fiume di grazia, ci purifica e ci unisce a Cristo che ci cristifica. L’acqua è il segno della salvezza. Il costato di Gesù è la sorgente di un torrente che rallegra i nostri deserti e li può trasformare in giardini, i deserti delle nostre solitudini, della nostra incapacità di amare, dei nostri egoismi
Il costato aperto di Gesù ci consente ormai di guardare dentro al cuore umano della sua divina persona. Non c’è più ostacolo ad accostarci,e allora tutto diventerà più facile e la vita del cristiano acquisterà un nuovo vigore per la sua salvezza e per la salvezza di tutti.