La scuola, bene di tutti

Luigi Sparapano

Sarà presente anche una nutrita rappresentanza della nostra diocesi all’incontro della scuola italiana con Papa Francesco, il prossimo 10 maggio a Roma. In questi giorni c’è fermento per capire come organizzarsi, come rendere compatibile la partecipazione a Roma con gli impegni scolastici e l’ufficio diocesano di pastorale scolastica, diretto da don Pasquale Rubini, sta diramando le informazioni utili.

Il sito www.lachiesaperlascuola.it offre le indicazioni essenziali per l’organizzazione della giornata: la partecipazione all’udienza con il Santo Padre è aperta a tutti. Non è previsto nessun biglietto per l’accesso in piazza San Pietro, dove i  posti a sedere sono in quantità limitata e saranno occupati man mano che le persone affluiranno in piazza. Dalle ore 14.00, dai tradizionali varchi di ingresso, sarà possibile confluire nell’immensa piazza vaticana per stringersi in questo abbraccio enorme che il Papa ha desiderato per alunni, docenti e famiglie.

Entro il 14 aprile bisogna iscriversi mediante il sito e la nostra diocesi sta predisponendo alcuni pulman, incaricandosi dell’organizzazione. Il programma prevede un momento di incontro dei partecipanti dalla nostra diocesi, poi, dopo l’ingresso in Piazza, l’accoglienza dalle 15,30 alle 16,15, quando arriverà il Papa per l’incontro che durerà fino alle 18,30.

‘La Chiesa per la scuola’ non è un semplice slogan o un evento di massa, ma un percorso, di cui la festa del 10 maggio è solo l’apice, per rimettere al centro del dibattito le questioni educative che caratterizzano il presente decennio. Non possiamo ignorare lo stato precario del mondo scolastico; l’attuale Governo ha esordito proclamando la necessità, quando si è in tempo di crisi, di recuperare e investire sulla scuola. Affermazione quanto mai vera, ma che non può rimanere tale. Chi vive la scuola sa quanto sia ridotta la considerazione della classe docente, e non solo per una retribuzione sproporzionata rispetto al resto d’Europa. Soprattutto è talvolta palpabile la demotivazione dei docenti che si riverbera inevitabilmente in quella degli studenti. Si tocca con mano la crescente difficoltà a gestire relazioni educative significative, coinvolgenti, motivanti. A questo va aggiunta la diffidenza tra famiglia e scuola, ciascuna a difendersi scaricando responsabilità.

L’incontro di Roma vuole dunque rilanciare il valore della scuola, bene comune, anche scuotendoci sulla necessità di riallacciare dialoghi educativi, alleanze vere tra quanti si occupano dell’educazione delle nuove generazioni: famiglia, scuola, parrocchia, associazioni; in tale prospettiva va l’impegno che la nostra diocesi sta cercando di perseguire con le molteplici occasioni di dialogo con gli operatori della scuola, dirigenti e docenti. Non occasioni sporadiche, ma esigenze costanti di confronto per quanto di più prezioso abbiamo: il bene dei nostri figli.