Raggiungi un posto in vetta

di Susanna Maria De Candia

Se si potesse identificare una giornata con i colori, domenica 6 maggio ne avrebbe quattro: rosso, verde, giallo e’ tanto, ma tanto, celeste: oltre mille bambini che creavano onde di felice irrequietezza ed energia allo stato puro. Celeste era poi il colore del cielo (nonostante previsioni avverse e temerarie nei giorni precedenti) e del mare che, invitante, si scorgeva all’esterno della parrocchia Cuore Immacolato di Maria, che ha accolto la festa degli incontri diocesana di quest’anno associativo che volge al termine.

Partiamo dal titolo scelto: per quest’edizione si è pensato bene di coinvolgere gli educatori dal principio e quindi l’equipe aveva precedentemente indetto un concorso per ideare lo slogan della festa.
‘Raggiungi un posto in vetta’ richiama il noto musical ‘Aggiungi un posto a tavola’, spostando però l’ambientazione in montagna, dove si è svolto il cammino annuale.
Non è stato semplice effettuare la scalata, l’impresa ha richiesto energia, capacità di adattamento (al percorso, alle condizioni atmosferiche, agli sbalzi d’umore), tanta fiducia (in se stessi, nei compagni che si sono avventurati insieme, in Dio, che è sempre lì pronto ad accoglierci).
In vetta, infatti, è Lui che troviamo. La fatica è quindi ricompensata dalla gioia dell’incontro con Lui, che premia gli audaci e va incontro a chi diffida.
La giornata è stata pensata secondo due prospettive: da un lato ripercorrendo le tappe di questo cammino, attraverso stand e giochi che ricordassero la difficoltà e lo sforzo della scalata; dall’altro focalizzando l’attenzione sul piacere dell’essere arrivati in vetta.
Lì, infatti, si possono vivere tre dimensioni: l’incontro, l’ascolto e la contemplazione. Guardando il panorama dal punto di vista privilegiato della cima, possiamo sentire in noi la pienezza per non aver abbandonato una strada impervia, allora, siamo anche pronti a porci in ascolto non solo dei suoni che la natura ci regala, ma dei sussulti del nostro cuore e, finalmente, incontrare chi ci aspettava da sempre.
Non a caso, siamo nell’anno della sequela, durante il quale i ragazzi sono chiamati alla realizzazione di se stessi, imparando a conoscere quell’amore che ci appaga perché è libero, come libera è la scelta di accogliere il Signore nelle nostre vite e di incamminarci con Lui, libera è la decisione di affidarci a Lui e iniziare a vedere la luce, anziché restare al buio e non distinguere i colori e le sfumature di una vita vissuta nel suo nome.
Per quanto una strada possa essere accidentata, sappiamo che al nostro fianco c’è un compagno speciale, su cui poter contare, che ci prende per mano e ci indica la via. Sta a noi riconoscere e decifrare i segnali. E questo richiede un certo allenamento che è bene fare da soli, ma molto meglio se in compagnia.
Insomma, l’incontro con Gesù non può lasciarci indifferenti e ognuno di noi ha la sua storia da raccontare, condividere e far girare per cancellare il grigio di certe vite spente. A tal proposito, durante la festa, sono intervenute anche le suore francescane alcantarine di Bari a regalarci la loro vitalità e la bella notizia del loro incontro.
Un ringraziamento particolare va a tutto lo staff, alla band, agli educatori e ai bambini che sono fiumi di acqua viva.