Replica del Comune di Giovinazzo alla nota di don Tonio Dell’Olio

In riferimento al monumento sul lungomare

«Abbiamo letto le considerazioni di don Tonio dell’Olio e per tale motivo riteniamo opportuno chiarire al meglio la questione della collocazione della deriva di un tornado presso il nuovo piazzale intitolato all’Aeronautica Militare sollevata nello stesso articolo.
 
La deriva dell’aereo che fu pilotato da un nostro concittadino, il generale Franco Vestito, protagonista di un coraggioso gesto di altruismo, è stata richiesta per essere parte integrante di un monumento che ricorderà tutti i caduti dell’aria. Non si tratta di un monumento ad uno strumento di morte né di un monumento ad un tornado: la deriva fa parte dell’aereo così come l’ancora fa parte di una nave. E infatti vi è un’ancora a rappresentare il monumento ai caduti sul mare, che fu tra l’altro benedetto dal nostro compianto vescovo don Tonino Bello. Non si capisce perché un monumento alla memoria sia offensivo o sia propagatore di una cultura di morte. I mezzi delle nostre forze armate ancora oggi salvano decine di vite nel mar Mediterraneo così come vengono utilizzati per missioni di soccorso e sostegno alle popolazioni colpite da catastrofi o da guerre. Crediamo nell’impegno e nel lavoro di tutti i cittadini che rendono onore al nostro Paese e, infatti, nella nuova piazza Leichardt (facente anch’essa parte del lungomare di levante) vi è il monumento a un trabaccolo. Forse che gli uomini delle forze dell’ordine non onorano il nostro Paese con il loro lavoro? Ad ogni modo questa operazione di memoria è stata organizzata accogliendo l’istanza dell’associazione Arma Aeronautica di Giovinazzo che è intitolata all’eroe giovinazzese e partigiano Angelo Ricapito, medaglia d’oro al valor militare, aviere, morto nella strage di San Polo per la liberazione dell’Italia.
Questa iniziativa non ha alcun risvolto culturale o simbolico legato alla questione delle spese militari o del rispetto della legge 185/90 sul controllo della vendita delle armi, temi sui quali occorre essere uniti e compatti perché è la nostra Costituzione a ricordarci che l’Italia ripudia la guerra.
Ad ogni modo la nostra amministrazione ha a cuore la cultura della non violenza, del contrasto ad ogni mafia così come la cultura del ricordo, dell’accoglienza e del dovere della memoria. Non sarà un monumento ai caduti a macchiare l’operato di cinque anni vissuti all’insegna di questi sani principi.
Cogliamo l’occasione per ribadire la stima nei confronti di don Tonio dell’Olio per l’impegno che profonde sui temi che ci vedono concordi.»