Sotto la croce. Meditazioni per la Settimana Santa

di Luigi Sparapano

Il settimanale Luce e Vita offre in questo numero cinque meditazioni a partire da cinque parole che risuonano nei riti della settimana santa: servizio, sacrificio, obbedienza, perdono, attesa. Un numero speciale corredato da bozzetti inediti per accompagnare il personale itinerario spirituale verso la Pasqua.

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La settimana santa, la grande settimana. La settimana madre di tutte le altre.

Giorni nei quali si moltiplicano gesti, parole, riti, simboli, quasi a sprecarsi rispetto alla nostra reale capacità di assumerli e interiorizzarne il senso profondo. Come abbondante fu quel profumo di nardo versato e ‘sprecato’ sul capo del Maestro.

In effetti la sovrabbondanza di stimoli spirituali, inevitabilmente intrisi di un ritualismo emotivo che satura l’aria e ci prende dal venerdì di passione alla notte di Pasqua, può far pensare ad uno spreco liturgico, ad un eccesso di appuntamenti, ad una consuetudine che s’ha da fare. E così è, se poi tutto torna come prima, se nessun germoglio di vita nuova sboccia nella personale quotidianità.

L’itinerario spirituale e liturgico della Settimana Santa ci accompagna lungo i tornanti della passione, morte e risurrezione di Gesù, per  vedere e riconoscere, in filigrana, le nostre personali e comunitarie passioni, morti e risurrezioni.

Con molta discrezione e con il desiderio di lasciarci inebriare da quel profumo, che non è mai abbondante e mai sprecato, offriamo alcune meditazioni a partire da cinque parole che risuonano nei riti e che scandiscono il percorso dagli ulivi alla croce.

Parole che proseguono quelle suggerite dal Vescovo nelle cinque domeniche di quaresima e di cui gli siamo grati. Parole per tentare di specchiare la nostra vita in quella del Maestro.

Dal servizio reso nel cenacolo, al sacrificio annunciato sulla mensa e testimoniato sulla croce; dall’obbedienza, echeggiata nella notte del Getsemani e trasudata di sangue, al perdono offerto senza riserve dalla croce; fino all’attesa di una novità trepidante, di fronte alla pietra sepolcrale.

Cinque parole, evocate dal Crocifisso-Risorto, che sollecitano la conversione del cuore, della mente e degli atteggiamenti.

Parole che ci auguriamo non vadano sprecate, che come profumo scendano su di noi e ne diffondano intorno l’essenza, perchè al di là delle parole e della penna che le scrive, possano contribuire ad incalzare il cammino e accorciare la distanza tra gli ulivi e la croce, il cenacolo e la tomba, la morte e la vita nuova.