Luce e Vita - Attualità

Terlizzi: incontro con Vittorio Robiati Bendaud

31 gennaio 2022

Vittorio Robiati Bendaud

“Non dimenticate!” è il monito che Lidia Maksymowicz, sopravvissuta ai lager nazisti, ha destinato ai circa 900 alunni del polo liceale di Terlizzi. Parole lapidarie, nette, chiare, capaci di arrivare dritte al cuore perché intrise di sangue e dolore, perché risposta forte e civile all’indicibile tragedia dell’Olocausto. Parole di luce, nonostante il buio che ha attraversato la sua vita per la deportazione nel campo di sterminio di Birkenau raccontato nel libro “La bambina che non sapeva odiare” scritto a quattro mani con Paolo Rodari. Parole arrivate direttamente dalla Polonia e affidate ai liceali in un video messaggio che aprirà l’assemblea di Istituto del mese di gennaio.

Lontani dalla retorica della commemorazione, i rappresentanti d’Istituto, sotto l’attenta regia del Dirigente scolastico e dei docenti, hanno scelto di appuntare l’attenzione sul “dovere della memoria” che non è semplicemente una reminiscenza morbosa dei massacri del secolo scorso, ma è intrecciare i fili della propria vita con quelli della storia.

È essere pietra d’inciampo in mondo ostaggio delle guerre, dei muri, delle discriminazioni, dell’intolleranza, dell’odio verso chi è diverso. È essere dalla parte dell’adolescente livornese che nei giorni scorsi è stato preso a calci e sputi dai propri coetanei solo perché ebreo.

E’ conoscere la storia e applicare la Costituzione.

Attesissima e preziosa la relazione del filosofo Vittorio Robiati Bendaud, Presidente del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia e autore del libro “Giovani senza paura”. Il rabbino, dopo aver tracciato un’archeologia della Shoah, dialogherà con gli studenti sul valore della memoria, l’unica capace di generare futuro. Perché, come dice Liliana Segre “coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”.

Non solo buio, ma anche luce. Quando tutto pareva avvolto nella notte del male, il cielo scuro d’Europa è stato illuminato dalla luce dei giusti, da coloro che hanno avuto il coraggio di fare il bene anche a costo della vita. Tra questi il terlizzese don Pietro Pappagallo, riconosciuto Giusto fra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme, la cui figura sarà tratteggiata dal dott. Renato Brucoli, autore di un’agile biografia che ripercorre i tratti essenziali del «prete della pace, della giustizia e della libertà».

Di certo gli studenti saranno protagonisti di un’assemblea tutt’altro che noiosa, in una scuola che si fa in quattro per essere luogo di crescita personale e culturale e che, nonostante la pandemia, non fa sconti sulla formazione dei suoi allievi.

a cura di Franca Maria Lorusso