Una Scuola dell’infanzia a Padre Michele Catalano s.j.

di Renato Brucoli

È posta in via Tripoli, nei pressi del campo sportivo comunale. La cerimonia d’intitolazione avverrà alle 11.30 di martedì 15 dicembre 2015, alla presenza dei familiari, della popolazione scolastica, di autorità civili e religiose. La rievocazione della figura missionaria, affidata alla ricostruzione biografica e alla riflessione di Renato Brucoli avverrà, invece, presso l’auditorium del I Circolo didattico “Don Pietro Pappagallo”, con inizio alle 18.30 dello stesso giorno.
 
Padre Michele Catalano (1925-2009) vive la formazione cristiana in ambito familiare e in Azione Cattolica. Di carattere esuberante e cordiale, manifesta la vocazione religiosa a vent’anni, entrando nel noviziato gesuita di Vico Equense (Na), con preciso intento missionario.
Ordinato sacerdote in India, dirige la Casa di esercizi spirituali di Lewella, nella regione di Kandy; dopo l’esplosione del conflitto interetnico tra Cingalesi e Tamil in Sri Lanka, comincia a cercare il volto di Cristo in quello dei fratelli baraccati alla periferia di Colombo, la capitale, focolaio delle violenze, esprimendo grande attenzione ai più piccoli.
Nel 1978 fonda il centro comunitario Shanty, che in circa trent’anni di attività sviluppa un’intensa opera di promozione umana in favore di circa trentamila poveri, destinatari di programmi d’istruzione, di lotta alla malnutrizione, di educazione alla pace e al dialogo interreligioso, grazie anche alla generosità di tanti sostenitori e all’organizzazione di un ampio movimento di volontariato.
Lo tsunami del 26 dicembre 2004 devasta l’Oceano Indiano e colpisce duramente alcune località rientranti nella sua sfera di presenza pastorale: ecco che Padre Michele, benché quasi ottuagenario, vive una seconda giovinezza, attivandosi per la ricostruzione di interi villaggi, fino a progettare, realizzare e assegnare cento abitazioni ai meno abbienti. Esprime grande vicinanza umana e misericordiosa alla popolazione, infondendo coraggio e speranza presso le giovani generazioni. Povero tra i poveri, la sua è una presenza amata, di Chiesa in uscita, espressione di una fede tanto radicata quanto concreta e feconda, fatta soprattutto di opere di carità. A gloria di Dio.