Zanotti (Corriere Cesenate), “non è un tema che si può liquidare con una battuta buonista”

Francesco Zanotti

“Quando una persona vende il proprio corpo, come si chiama quest’attività?”. Parte da questa domanda provocatoria Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate, settimanale diocesano di Cesena-Sarsina, e presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), parlando della pratica dell’utero in affitto, al centro delle cronache di questi giorni. Nel numero in uscita questa settimana, ricorda Zanotti, sarà pubblicato un primo piano dedicato alle adozioni. “Un figlio non è un diritto né una pretesa – sottolinea il direttore -. Nell’adozione, come scriviamo nel primo piano, c’è un donare reciproco: da una parte, ci sono mariti e mogli che hanno accolto un figlio come un dono, senza pretese, senza selezione, senza cataloghi, dall’altra un figlio che accoglie i genitori”. Nel caso dell’utero in affitto, “si mettono in campo i diritti dei più forti, di chi ha possibilità economiche, di chi aggira la legge italiana, di chi può facilmente muoversi in ogni continente in cerca della disperazione di madri donatrici di ovuli e di altre che affittano il proprio corpo”. L’adozione, prosegue Zanotti, invece, “è un gesto che non ha niente a che fare con i cataloghi e con il supermarket della vita nascente che sta imperversando in questi giorni nei dibattiti in Italia”.
Purtroppo, evidenzia il direttore del Corriere Cesenate, “ancora una volta in questa vicenda sono in prima linea anche i mezzi di comunicazione che mistificano la realtà: la nostra categoria assolutamente non fa un buon servizio alla verità. Nomi inglesi, come stepchild adoption, o altre formule  per addolcire la realtà non appartengono alla nostra cultura”. Si tratta, evidenzia ancora Zanotti, “di una questione che coinvolge molto l’opinione pubblica, come dimostrano le tante lettere sull’argomento che ci arrivano in redazione. Non è un tema, per questo, che si può liquidare con una battuta buonista”. Qui, conclude, “parliamo di rapporti che sono decisivi per la costruzione della vita di una persona e per la realizzazione di ciascuno di noi”