La progettualità giovanile tra festa e servizio

Alcune premesse Tre preoccupazioni percorrono questa relazione:

- La necessità di progettare un itinerario vocazionale per i giovani d'oggi

- Il riferimento al regno di Dio per assumerne la passione e le logiche

- La gradualità e progressività come logica del seme si traducono in stile itinerario

1. Un approccio sociologico per comprendere l'allontanamento dei giovani

- Relativizzazione dei sistemi di significato (crisi di contenuti, metodi e ruoli) e dimensione debole (crisi di identità e posizione fragile verso la realtà); i contesti di non-luoghi

- processo di secolarizzazione della società in termini di: privatitzzazione del discorso religioso e marginalizzazione dell'istituzione religiosa

- crescente disaffezione verso i valori cristiani e l'etica religiosa

- crisi del sistema educativo (i vecchi modelli sono crollati ma non emersi in nuovi)

2. Rinnovata adesione al Cristo

Voler compiere un cammino di “”riaffezione”” al Cristo ci impegna ad andare alla ricerca della Sua Persona sotto l'azione dello Spirito. Perché parliamo di “”riaffezione””? Per una considerazione esperienziale: ciò che emerge, oggi, è l'acuirsi soprattutto nell'ambito giovanile della domanda sul significato dell'esistenza. L'esperienza di Gesù dimostra come Egli si è inserito all'interno dell'esperienza umana per offrire il senso globale della vita. Gesù è una provocazione per le mancanze di senso dell'esistenza e per i progetti di vita di ogni uomo. E l'incarnazione diventa il criterio che conduce la nostra metodologia nell'ambito giovanile perché rispetta due realtà fondanti il messaggio cristiano: la fedeltà a Dio e all'uomo (cf RdC, 74-80). Pertanto, le scelte, verso le quali un progetto diocesano o parrocchiale di pastorale giovanile vuole orientare, partono dalla ricomprensione e dalla riflessione su due realtà che sono alla base dell'annuncio cristiano: Gesù, centro focale della vita di ogni credente; e la Chiesa come ambito privilegiato, voluto da Gesù, dove i credenti celebrano il memoriale del Signore, ascoltano nell'oggi al Sua Parola, e la testimoniano nei molteplici ambiti della vita. L'opera della comunità deve mirare, allora, a favorire l'incontro con Cristo: è una “”pastorale dell'incontro o della relazione””: solo da qui viene l'esigenza di una vocazione vissuta in profondità e gratuità.

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