Per un’AC dei ‘contrari’convertiti

Per un'AC dei 'contrari'convertiti

 

Carissimi,

la veglia di questa sera si colloca all'inizio di un nuovo anno liturgico, nella cornice suggestiva dell'Avvento, tempo in cui la Chiesa vive nell'attesa di generare Cristo e al contempo di essere generata da Cristo. Nel sentire comune l'attesa non è un atteggiamento popolare, a cui si pensa con simpatia. Forse perché la cultura nella quale viviamo fondamentalmente dice: «Su, dài! Fa' qualcosa! Dimostra che sei capace di agire! Non stare lì ad aspettare». In realtà attendere è avere fiducia che ci accadrà qualcosa che andrà molto al di là della nostra immaginazione. È abbandonare il controllo del nostro futuro e lasciare che sia Dio a determinare la nostra storia. Si comprendono perciò le parole del Vangelo della prima domenica di Avvento: «Alzatevi e levate il capo» (Lc 21,28). Non c'è più ragione di essere prostrati dalla paura o affondati nella dissipazione: la storia ha un senso e uno sviluppo; non è condannata a un perpetuo ritorno su se stessa. C'è un «domani» per gli uomini ed è il Dio fedele che ce lo garantisce.

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