Protagonisti della libertà di spirito e di coscienza
Nella quarta giornata diocesana dell’AVE saranno presentati i due libri di Anselmo Palini
Sarà presente l’autore dei Volumi: Anselmo Palini
moderatore: Gino Sparapano, vicedirettore Luce e Vita e consigliere nazionale di AC
Il prossimo 21 maggio l’AC diocesana celebra ‘ presso l’Auditorium del Liceo Scientifico ‘O. TEDONE’ in Ruvo di Puglia ‘ la sua IV giornata dell’AVE (Anonima Veritas Editrice), storica casa editrice di testi inerenti all’area spirituale, teologica e pastorale. L’occasione permette, di anno in anno, di presentare un testo del catalogo che agisca come pungolo di riflessione e dibattito sul valore dell’incontro tra fede e cultura. Questa quarta giornata dell’AVE propone una doppia presentazione: Testimoni della coscienza da Socrate ai nostri giorni e Voci di pace e di libertà nel secolo delle guerre e dei genocidi. L’autore dei due libri è Anselmo Palini, docente di materie letterarie nel bresciano. Perché due libri? La completezza del discorso lo impone, il secondo testo infatti si innesta con disinvoltura nel solco tracciato dalla prima pubblicazione. Accade spesso che la nuova ricerca parta dal punto di arrivo di un precedente studio, così Palini riesce a dare forma concreta e ordinata ad un unico tema di notevole spessore: la fedeltà a valori irrinunciabili.
Cosa hanno in comune Antigone, Socrate, san Massimiliano, Tommaso Moro, Pavel Florenskij, Franz Jägerstätter e i ragazzi della ‘Rosa Bianca’? E ancora, cosa lega la poetessa russa Anna Achmatova ai tredici professori universitari che non giurarono fedeltà al fascismo, a Josef Mayr-Nusser e a Etty Hillesum? Un solo leit-motiv lega i due libri così come intreccia le diverse situazioni di vita di questi grandi personaggi: la libera disposizione di spirito e volontà secondo i dettami della propria coscienza. Il grande merito dell’autore è paragonabile alla sapiente arte di uno scultore: dal grande blocco di marmo della Storia ha estratto tante figure che rendono testimonianza alla fedeltà. Si tratta di una fedeltà a principi che lo stesso Palini definisce assoluti e non negoziabili. La metafora dello scultore mi tenta ancora una volta. Potenzialmente in ogni blocco di marmo vi potrebbe essere una statua, così è nella Storia: in ogni epoca vi è sempre un testimone luminoso di libertà e di pace ma quanto è preziosa l’opera del biografo o dello storico, senza il suo lavoro il marmo rimane informe. Così i libri di Palini assumono una valenza particolare in quanto, soprattutto per specifici casi, riportano per la prima volta storie misconosciute di casi emblematici. La maggioranza di questi testimoni trae linfa per le proprie scelte coraggiose da una fede cristiana cristallina ma l’autore ha saputo dare spazio anche a coloro che, non cristiani, obbedivano ad una ‘legge morale’ interiore, è il caso di Antigone, Socrate e, per certi aspetti, di Anna Achmatova. Una lettura variegata e lontana dal tentativo di creare una sorta di ‘aura trascendente’ attorno ai protagonisti: colpisce infatti la descrizione della ‘normalità’ di queste vite. Tra i tredici professori universitari che non giurarono fedeltà al fascismo, costretti quindi a lasciare la cattedra e a rimanere senza lavoro, alcuni erano lontani dal percepire la pensione di anzianità. Eppure con famiglie a carico seppero ribadire il fiero no al regime andando incontro ad una vita fatta di stenti, di privazioni e di isolamento. Sarebbe difficile dilungarsi su tutte le figure presenti nel libro, vorrei sottolineare però un ultimo aspetto. Hannah Arendt durante il processo ad Adolf Eichmann rimase impietrita dinanzi a quella che definì la ‘banalità del male’: qui siamo dinanzi alla ‘creatività del bene’. Tutti questi testimoni nella loro vita sono stati altamente ‘creativi’: Anna Achmatova ha scritto poesie suggestive in un tempo mai così privo di ogni incanto, San Massimiliano ha ‘inventato’ l’obiezione di coscienza ai tempi dell’Impero romano, Pavel Florensky ha saputo condurre scientificamente delle ricerche sull’elettromagnetismo e sul gelo perpetuo durante la prigionia all’interno dei gulag sovietici e la lista sarebbe ancora lunga. Questa scia luminosa dei testimoni della coscienza è in fondo una lettura che interpella ognuno di noi in un tempo dove le grandi scelte cedono ai piccoli compromessi. Entrambi i testi sono impreziositi da due prefazioni: Franco Cardini per Testimoni di Coscienza e Paolo Giuntella per Voci di pace e di libertà.
Michele Sollecito