L’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro e l’Azione Cattolica diocesana avviano in questi giorni una campagna di sensibilizzazione sull’acqua, dono di Dio e bene comune, sulla promozione di nuovi stili di vita e sulle problematiche che investono il referendum sull’acqua.
In data 4 aprile 2011 sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale i decreti presidenziali che indicono i referendum popolari i cui comizi elettorali sono convocati per il giorno di domenica 12 giugno 2011 e lunedì 13 giugno 2011. Le denominazioni sintetiche, formulate dall’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte Suprema di Cassazione, in relazione a ciascuno dei quattro quesiti referendari dichiarati ammissibili risultano essere le seguenti:
a) referendum popolare n. 1
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione;
b) referendum popolare n. 2
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma;
c) referendum popolare n. 3
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;
d) referendum popolare n. 4
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n.
Riassumendo, i quattro quesiti proposti riguardano: la privatizzazione dell’acqua con i primi due (si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favoreli), la produzione di energia nucleare (si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favoreli), eliminazione del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri (si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favoreli).
Confidiamo sulla libera capacità di discernimento di ogni cristiano nel dare il proprio parere senza raggiri dialettici o legislativi a ciascun quesito referendario dopo aver attuato una doverosa informazione scevra da ogni ambiguità o faziosità frutto di grandi interessi economici ben lontani dalla corretta gestione del bene comune.
Non entriamo comunque nel merito dei referendum sull’energia nucleare (attualmente in forse considerate le evoluzioni legislative degli ultimi giorni) e sul legittimo impedimento, ma ci soffermiamo a dare notizia di una campagna per il tempo di Pasqua sul tema dell’acqua condivisa anche dalla nostra diocesi e che nei prossimi giorni troverà spazio in un pieghevole che sarà diffuso in tutte le parrocchie della diocesi.
La campagna ‘Acqua, dono di Dio e bene comune’, è una proposta cristiana promossa dalla Rete interdiocesana Nuovi stili di Vita (a cui di recente ha aderito il nostro Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro) al di sopra di ogni schieramento politico e ideologico, che si caratterizza con un invito ad adottare stili di vita e comportamenti che tutelino questo prezioso bene comune, garantendone la disponibilità per tutti. L’obiettivo è quello di costruire percorsi pastorali adatti al proprio territorio che conducano i cristiani a riscoprire la preziosità di tale bene imparando ad osservarlo con lo sguardo di Francesco, che chiamava l’acqua ‘sorella’, e ad usarlo con moderazione considerando la sua limitata accessibilità .
In questo documento viene ribadita l’importanza del privilegio dell’uso dell’acqua del rubinetto, che è buona, controllata, comoda e costa poco. Il suo impatto ambientale è limitato anche perché non richiede né involucri in plastica, né trasporti inquinanti. In quelle situazioni in cui è assolutamente necessario l’uso dell’acqua minerale, andranno almeno preferite acque a chilometri zero (imbottigliate vicino a casa) acquistate possibilmente in contenitori di grandi dimensioni e/o in vetro per ridurre la produzione di rifiuti e i pericoli di nocività del Biosfenolo A, sostanza che può diffondersi nell’acqua contenuta in bottiglie di plastica.
L’acqua è quindi un vero bene comune, che esige una gestione comunitaria, orientata alla partecipazione di tutti e non determinata dalla logica del profitto. Il suo diritto deve essere garantito anche sul piano normativo, mettendo in discussione quelle leggi che la riducono a bene economico. Sarà importante, quindi, partecipare attivamente al dibattito legato al referendum sulla gestione dell’acqua, che mira a salvaguardarla come bene comune e diritto universale, evitando che diventi una merce privata o privatizzabile.
Pasqua è tempo di vita nuova, nel quale siamo invitati a partecipare nello Spirito alla vita della nuova creazione. Contempliamo quindi l’acqua (nella preghiera personale e comunitaria) come un segno di quell’amore vivificante che Dio offre ad ognuno di noi ed alla famiglia umana.
Onofrio Losito
Direttore Ufficio pastorale sociale e del lavoro
In allegato il manifesto Firmato dalle Diocesi:
Aderiscono anche gli uffici diocesani: