Ordinazione presbiterale di don Gianluca D’Amato

Sabato 19 Novembre, Mons. Luigi Martella presiederà la Concelebrazione alle ore 18,30 in Cattedrale.

Sabato 19 Novembre, solennità di Cristo Re dell’Universo, Mons. Luigi Martella ordinerà Presbitero don Gianluca D’Amato, alle ore 18,30 in Cattedrale. Il novello sacerdote celebrerà l’Eucaristia domenica 20, alle 12 in Cattedrale a Molfetta, e alle 18,30 all’Immacolata di Terlizzi.

Gesù chiamò  quelli che Egli  volle’ (Mc 3,13). Questa frase del Vangelo di Marco colpisce sempre, perché  Gesù nello scegliere gli apostoli non richiede capacità eccellenti, né idoneità particolari, ma è Lui che chiama senza meriti particolari. Chiama uomini della vita di ogni giorno e li consacra  per essere a disposizione del suo progetto di salvezza. Ecco chi è il prete: uno strumento nelle mani di Dio.

Anche Gianluca D’Amato, 26 anni il prossimo 25 novembre, si è preparato al ministero presbiterale. Cresciuto nella parrocchia Immacolata di Terlizzi, Gianluca si è formato prima nella Comunità del Seminario Vescovile di Molfetta, poi presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. In preparazione al sacerdozio, è stato a Giovinazzo nella parrocchia di S. Giuseppe e attualmente presta il suo servizio diaconale a Molfetta nella parrocchia Cattedrale.

Il sacerdote è a servizio di tutte le comunità, e diviene in esse ‘ con tutti i limiti che possono caratterizzare la vita di un uomo ‘ segno dell’amore di Cristo per la gente. È anche vero però che le comunità parrocchiali possono aiutare il sacerdote a crescere nell’amore per Dio e a spendersi  per il bene di tutti.

Sabato 19 novembre, solennità di Cristo Re, per le imposizioni delle mani e la preghiera consacratoria del Vescovo, Gianluca verrà consacrato sacerdote. Scelto tra il popolo di Dio egli sa di non essere stato chiamato per le sue capacità, ma semplicemente perché il Signore Gesù ha rivolto il suo sguardo su di lui  ed egli ha mostrato la sua disponibilità

Vogliamo augurargli che il suo sacerdozio lo viva nella semplicità di chi si sente strumento povero nelle mani di Dio e, soprattutto, viverlo nell’entusiasmo di chi ha prestato al Signore la propria persona perché il Regno di Dio continui a manifestarsi  all’uomo del nostro tempo.

 L’Omelia del Vescovo per l’ordinazione