Quell’umile servizio, come un atto d’amore

Domenica 20 novembre 2011. Giornata di sensibilizzazione alle offerte per il Sostentamento del Clero. Messaggio del Vescovo.

Carissimi fedeli,

oggi siamo chiamati a partecipare, in spirito di comunione con tutte le altre Diocesi italiane, alla Giornata Nazionale di Sensibilizzazione per il sostentamento del clero; lo spirito che anima questa giornata è quello di vederci tutti uniti nella solidarietà da manifestare a favore di tutti i sacerdoti che dedicano la propria vita a servizio del Vangelo di Nostro Signore.

 Il fondamento naturale della solidarietà, in genere, poggia le sue basi sul principio della fraternità universale che trova riscontro in Dio, origine e creatore del genere umano. Gesù stesso, nell’ora della sua passione, ha pregato il Padre ‘Perché tutti siano una cosa sola” (Gv. 17,21).

Manifestando la nostra concreta solidarietà ai sacerdoti ci rendiamo attivamente partecipi del Sovvenire alle Necessità della Chiesa ricreando, quindi, quel sentimento di viva comunione che ci fa appartenere gli uni agli altri rendendoci fratelli nell’unica fede.

D’altro canto siamo convinti che il ministero sacerdotale deve essere vissuto non come strumento di prestigio o di potere, ma come umile servizio da rendere ai fratelli; non come obbligo, ma come atto d’amore verso nostro Signore Gesù Cristo.

Il Concilio Vaticano II ha messo bene in evidenza i compiti specifici del sacerdote che possono essere riassunti in tre grandi impegni: annunciare il Vangelo, celebrare in persona Christi il culto cristiano attraverso i sacramenti, guidare il popolo cristiano come il Buon Pastore. In ultima sintesi il sacerdote è la rappresentazione viva di Gesù Buon Pastore che si manifesta all’interno del popolo cristiano.

Alla stessa stregua, però, il fedele non è chiamato a fare da spettatore ma deve rendersi partecipe dell’azione evangelizzatrice della chiesa anche attraverso la propria personale  partecipazione  al sovvenire alle necessità di carattere economico della chiesa stessa e, quindi, anche dell’onesto sostentamento dei suoi sacerdoti.

Il principio fondamentale su cui si basa l’invito rivolto ai fedeli a partecipare al sostentamento del clero è da ricercarsi, inoltre, nella sentita necessità che il sacerdote possa prestare la propria opera evangelizzatrice senza alcun condizionamento di carattere economico e, pertanto, agire in piena libertà.

Tutti i fedeli che contribuiscono al sostentamento del clero attraverso le proprie offerte devono essere consapevoli che con tale atto essi partecipano non solo al sostentamento dei propri sacerdoti ma anche, in comunione fraterna verso l’unica chiesa, a quello dei tanti sacerdoti sparsi in tutta Italia.

Voglio concludere questa mia riflessione rivolgendovi un cordiale invito: lasciatevi trasportare da un impeto di fraternità e di riconoscenza verso i nostri sacerdoti che desiderano unicamente servire il popolo di Dio animati dalla virtù della carità pastorale che si rende dono agli altri e per gli altri spende tutta la propria vita.

Un affettuoso abbraccio.

+ don Gino – Vescovo