Il nostro “no” deciso contro la cultura di morte!

Profondo sgomento per l'attentato a Brindisi. Colpito un luogo simbolo.

La nostra comunità diocesana esprime sgomento e indignazione per il criminoso atto compiuto a Brindisi. Eleva una preghiera corale e, profondamente commossa, partecipa al dolore della famiglia della ragazza caduta innocente davanti alla sua scuola, di quelle ferite e di tutta la comunità ecclesiale e civile di Brindisi.
Condanna in maniera assoluta l’atto compiuto, ancor più per la valenza simbolica, qualunque sia la matrice e fa sua la voce forte contro la cultura di morte che evidentemente è sempre più presente nelle nostre città. 
Si segue la pista della criminalità organizzata (ma non solo, in verità): l’Istituto si chiama ‘Morvillo-Falcone’, siamo in prossimità dell’anniversario della strage di Capaci, in cui il giudice e sua moglie vennero uccisi con chi li accompagnava e, inoltre, a Brindisi passa oggi la ‘Carovana per la legalità’. Suggestioni oscure, terribili, appunto.
Sono momenti di grande dolore. Per i familiari di chi è colpito e per tutti quanti hanno a cuore il nostro Paese e la convivenza civile, hanno a cuore i giovani e il mondo della scuola, che è il laboratorio di futuro per tutti, dove la cultura della vita, della legalità, della condivisione cerca tutti i giorni di affermarsi. Dove le generazioni si scambiano fiducia e speranza. Dove ragazzi e ragazze alzano la testa, con i loro insegnanti, per dire no alla criminalità organizzata, all’ingiustizia.
Colpire una scuola, dei ragazzi, va contro a tutto questo, ha un forte significato simbolico. In particolare, in un momento così difficile della vita del Paese come quello che stiamo attraversando, incupito da molte ombre tra le quali anche il riapparire, con più volti, di maestri di morte.
E, allora, una volta di più, bisogna dire forte oggi che non ci stiamo alla cultura della morte. L’abbraccio forte, sincero e dolente ai ragazzi colpiti dai folli omicidi, ai loro genitori, alla scuola e alla comunità di Brindisi, si accompagni alla ribellione civile e alla richiesta di un’azione decisa ed efficace dello Stato, diventi rilancio di una cultura di vita e di speranza che non si abbatte con le bombe e la violenza.
La criminalità organizzata deve sapere tutto questo, deve sapere che la condanna dei giovani e dell’intero Paese è più forte che mai come più forte che mai è l’impegno culturale ed educativo per sconfiggerla.
Anche la Chiesa è in prima linea accanto ai giovani e alla scuola, guidata da quel grido di Giovanni Paolo II ad Agrigento, il 9 maggio 1993, contro la “cultura di morte” (clicca qui). Un grido che oggi risuona più vibrante che mai.
 
Comunicato dell’Azione Cattolica diocesana: L’attentato dinamitardo che questa mattina ha colpito l’Istituto professionale Morvillo-Falcone a Brindisi, uccidendo una delle sue studentesse e ferendo gravemente altri giovani, è un chiaro attacco della criminalità organizzata contro la convivenza civile e le istituzioni democratiche del nostro Paese.
Un’azione vile, un atto criminale e intimidatorio che in piena logica mafiosa colpisce una scuola intitolata alla moglie del giudice ucciso dalla mafia, Giovanni Falcone, nei giorni in cui la bella iniziativa della “Carovana per la legalità” passa per la città pugliese e nell’avvicinarsi delle ricorrenze per la strage di Capaci.
L’Azione Cattolica Italiana nell’esprimere il suo profondo cordoglio e la vicinanza nella preghiera alla famiglia della giovane barbaramente uccisa, ai feriti e all’intera comunità brindisina, con profondo sconcerto sottolinea come per la prima volta la criminalità organizzata colpisce volontariamente una scuola e ammazza degli studenti. Un feroce salto di qualità del terrore mafioso che deve chiamare tutti i cittadini e le istituzioni del Paese a una risposta immediata e coesa contro l’agire mafioso.
Chi ha voluto colpire i giovani, vuole colpire il futuro della nostra Italia. Pur in una stagione di crisi economica e morale com’è quella che stiamo vivendo, siamo certi che non mancherà, proprio a partire dai nostri giovani, la convinzione che anche nei tempi bui c’è posto per la speranza e non ce ne è alcuno per la violenza omicida. Alla cultura della morte si opponga sempre la cultura della vita.
Anche l’A.C. diocesana si stringe sgomenta alle famiglie e alla città di Brindisi e condivide ansie e preoccupazioni per la tutela dei più giovani e più vulnerabili. Certo li sentiamo anche nostri, questi figli, verso cui abbiamo una responsabilità aggiunta, proprio per la loro giovane età; sentiamo crescere il dovere di consegnare loro una realtà e un Paese dove prevalga, anzitutto, il valore dell’uomo, tanto più rilevante quanto più debole.
Per questo, come Azione Cattolica diocesana, abbiamo espresso in questi anni un impegno più diretto sul territorio, una attenzione forte alla nostra identità di cittadini, all’educazione delle giovani generazioni alla legalità, ad iniziative legate al mondo del lavoro, insomma alla necessità di riappropriarsi della dimensione civile come essenziale espressione del nostro essere laici cristiani. Non sempre queste scelte sono state comprese, ma noi vogliamo con forza sottolinearle e rilanciarle. Siamo convinti, infatti, che questo tempo chieda più coraggio da parte dei singoli cittadini, delle associazioni, delle Istituzioni, più determinazione nell’impegno formativo e civile quotidiano a favore della legalità, insieme alla voglia di fare rete, di affrontare il mostro uniti, di reagire cooperando, secondo obiettivi e linee comuni. Solo in questo modo potremo dire di aver fatto la nostra parte,tutti, fino in fondo.
Azione Cattolica diocesana di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi

 

 
La dichiarazione dell’arcivescovo. ‘L’attentato davanti alla scuola ‘Morvillo-Falcone’ di Brindisi crea turbamento e sconcerto in me e nell’intera comunità ecclesiale brindisina’. Sono le prime parole dell’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Rocco Talucci, appresa la tragica notizia della morte di una ragazza e del ferimento grave di un’altra a seguito dell’attentato. ‘Appena conosciuto il fatto ‘ aggiunge mons. Talucci ‘ sul posto è giunto il parroco della vicina chiesa dello Spirito Santo che ha subito fornito accoglienza e ospitalità ai ragazzi. Sono vicino con la preghiera alla famiglia della giovane, innocente vittima dell’attentato, a tutte le famiglie dei ragazzi coinvolti, ai dirigenti e ai docenti e a tutti i giovani che sono figli della nostra comunità e di cui tanto ci occupiamo a livello educativo. Oggi è stato colpito proprio il luogo simbolo dell’educazione delle giovani generazioni. Brindisi non può più andare avanti in questo modo, perchè grande è il bisogno di pace vera in questa città. Brindisi è comunità operosa e accogliente e deve ritrovare la sua dignità. A voi, autori di questo grave atto, chiedo di pentirvi e di costituirvi. Questo attentato non può restare impunito, ma anche voi riprendetevi dignità umana e sociale’.

Le parole di padre Lombardi. Un ‘atto orribile e vile’, che invita il Paese a reagire alla ‘provocazione’: questa la presa di posizione della Santa Sede alla notizia giunta da Brindisi. Le parole del direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi: ‘L’attentato avvenuto questa mattina a Brindisi è un fatto assolutamente orribile e vile, tanto più degno di esecrazione in quanto avvenuto nei pressi di una scuola, contro giovani del tutto innocenti. Siamo sgomenti, e mentre preghiamo per le vittime e siamo vicini alle loro famiglie ci dobbiamo augurare che non solo la città colpita, ma tutto il Paese riesca a reagire con decisione alle tentazioni di violenza e alle provocazioni terroristiche’.

Il messaggio del presidente Napolitano. ‘Profondo dolore per la perdita della giovane vita di Melissa stroncata dal barbaro attentato di questa mattina a Brindisi, per le gravissime condizioni di Veronica e per le ferite riportate da altre ragazze dell’Istituto professionale intitolato a ‘Francesca Morvillo-Falcone”. È quanto esprime il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un ‘messaggio di cordoglio per le vittime dell’attentato’. Il capo dello Stato, ‘nello stringersi con affettuosa solidarietà ai famigliari e alla comunità scolastica, auspica e sollecita il più rapido ed efficace svolgimento delle indagini volte a individuare la matrice e i responsabili di questo sanguinoso attacco alla convivenza civile’. Il presidente della Repubblica ‘rinnova, nello stesso tempo, l’appello alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva’.