S. Achille: Oratorio è guardare lontano

Rosaria Mezzina, Roberto Tatulli, Angelantonio Tavella

Come ogni anno, dopo i mesi invernali trascorsi ad inventarsi attività ludico-formative per bambini e ragazzi che scelgono l’oratorio, anche quest’anno è giunta finalmente l’estate! E, a dispetto delle tanto attese vacanze, giunge in tale periodo per gli animatori il tempo di grandi programmazioni per mettere su l’attività apice di un oratorio che si rispetti: il grest!
Già, perché se è vero che Gesù non va in ferie, anche l’oratorio in estate si trasforma in ponte tra la Chiesa e le strade, il nostro quartiere e non solo! A partire dall’11 giugno fino al 6 luglio ogni lunedì, mercoledì e venerdì, il nostro Grest (in altre parole la nostra estate ragazzi) ha riunito circa 220 ragazzi nelle strade del quartiere, per offrire loro qualche ora di sano divertimento all’insegna di giochi, laboratori manuali ed espressivo-teatrali, tornei sportivi, scenette e tanto altro!
Sulla scia della storia ispirata al cartone ‘Madagascar’ ( il nostro slogan era appunto Passa un’estate senza pari con Madagascar e i suoi animali ) e ai valori dell’amicizia e del rispetto della diversità, gli iscritti, che contemplavano ragazzi di età diversa, dai 5 ai 14 anni, hanno giocato, riflettuto, cantato, vissuto cacce al tesoro sviluppatesi sul nostro vasto quartiere, partecipato ad un’escursione sull’agro molfettese in bicicletta , e pregato in un’atmosfera sempre allegra, fresca ed accogliente!
Per chi poi ‘il divertimento non è mai abbastanza‘, c’è stata anche un’intera giornata organizzata e trascorsa all’interno del parco divertimenti di Miragica!
Inoltre, non si può fare a meno di precisare che ad ogni appuntamento, grazie alla collaborazione di mamme disponibili a darci una mano, a tutti i partecipanti è stata offerta una merenda ‘ dolcetti, focaccia, ghiaccioli ecc. ‘  e acqua fresca per stemperare il caldo gentilmente donatoci dalle varie ondate di calore che si sono avvicendate in quest’estate!
Il tutto si è poi concluso con una seratona finale in cui ogni squadra ha presentato un numero preparato precedentemente e in cui anche i  genitori dei rgazzi hanno partecipato alla storica gara delle torte, con premio per i più fantasiosi. Non è mancato, come ogni anno, il momento-lacrime con la proiezione di foto e video durante l’attività e con i saluti finali di chi, credendo nella forza unica dell’oratorio ‘ don Bosco docet ‘ ci ha messo il cuore.
Nell’estate 2012, l’oratorio ANSPI ha anche presentato una curiosa novità: il ‘GREST-ISSIMO: il grest del giovanissimo’. E’ stato un grest pensato e realizzato ‘ come lo stesso slogan lascia intendere ‘ per i ragazzi d’oratorio che frequentano la scuola superiore, alcuni dei quali prestano servizio come animatori dei bambini più piccoli.
Tra le diverse attività proposte, sportive e non solo, ha riscosso notevole successo il calcio balilla umano: il nuovo campetto della parrocchia per alcune sere si è trasformato in un grande biliardino umano dove gli omini-giocatori erano appunto i ragazzi stessi!
Coinvolgenti come sempre i mini-tornei di pallavolo e di calcio, così come entusiasmanti e divertenti erano le sfide del grande ‘quizzone multimediale’ nelle quali le squadre si confrontavano su domande e prove canore, fisiche e mentali.
Infine, un mini corso di salsa ha rafforzato e in alcuni casi risvegliato, l’innata passione dei giovani, e non solo, per il ballo e la danza.
Insomma, un’esperienza riuscitissima che ha rappresentato per l’intera associazione il primo tentativo di offrire nel periodo estivo anche ai giovanissimi uno spazio in cui vivere momenti comunitari laddove anche il gioco è strumento di crescita umana e spirituale, secondo le peculiarità che fanno dell’oratorio un ambiente sano, regolato e cristiano.
 
Ma, cardine dell’estate dell’Oratorio è il camposcuola, appuntamento che, a partire da otto anni, caratterizza la stagione calda dei nostri ragazzi: passare una settimana lontano da casa, avvolti dalla più fresca aria montana, lontani da PC, Facebook, TV, smartphones, iPod e videogames non può che essere un toccasana per la vita, da un lato relazionale, dall’altro spirituale di tutti i partecipanti, dal più piccolo dei bambini al più vetusto degli animatori.
Le attività si avvicendano senza soste: al gioco (caccie al tesoro, tornei sportivi, giochi di squadra e bans) si alterna la formazione spirituale, con dibattiti, confronti, letture, laboratori e deserti pensati ad hoc per ogni fascia d’età. La preghiera (guidata dal Don, che scandisce ogni momento della giornata) e l’aria di raccoglimento che si respira durante i sette giorni mettono veramente a contatto i giovani con il Signore, facendo vivere quotidianamente esperienza di condivisione, collaborazione, rispetto, spiritualità e divertimento.
I ragazzi, infatti, non solo partecipano alle attività, ma hanno anche l’onere di collaborare alla pulizia degli ambienti, al servizio in mensa ed al servizio liturgico. Tutto ciò, unito all’ambiente di fratellanza e giovialità che si viene a creare all’interno delle squadre nelle quali sono suddivisi i fanciulli, crea un’atmosfera unica, speciale, indimenticabile. La struttura ospitante diviene ben presto casa e la serata finale divien ben volentieri teatro di momenti di pathos, dove alla mancanza di casa prevale quel sentimento che lascia presagire l’abbandono di un ambiente ormai divenuto familiare e che sicuramente mancherà nei giorni a seguire. Il momento clou resta il seratone di fine campo, dove ogni squadra mette in scena un semplice varietà fatto di ballo, recitazione e canto (quest’ultimo solitamente non è altro che una riproposizione in chiave ‘camposcuola’ di un brano pop conosciuto). L’agonismo un po’ esaltato dei primi giochi diventa sana competizione e l’abbraccio finale che il campo lascia a tutti è una stretta al cuore dal profumo di eterno: come l’esempio di Don Bosco insegna, il gioco, lo stare insieme, la preghiera e l’amicizia sono le vie privilegiate per l’incontro con Gesù. Perché l’Oratorio è donare un sorriso, un abbraccio; è guardare lontano, inseguire un miraggio’ Perché se la vita è uno slalom di sorprese, la fede, le tracce lasciate dal Signore restano indelebili, incise nel cuore di ognuno.