#FuoriTuttiCampo2014. Ovvero “dammi 3 parole: rimanere, andare, gioire!”

Campo diocesano giovani di AC

Dopo più di un anno di incontri di equipe, pianificazioni e riadattamenti siamo arrivati al tanto atteso camposcuola Giovani diocesano. Una sfida difficile, una “scommessa” sulla quale abbiamo puntato molto ma che col senno di poi è stata vinta egregiamente. E così dal 21 al 24 agosto si è svolto “Fuori Tutti!” presso Casa San Basilio al confine tra Tricase e Marina Serra. L’intero campo era basato sulla dimensione missionaria del Settore Giovani e si è sviluppato sulle tre parole consegnate da Papa Francesco all’AC in occasione dell’assemblea elettiva nazionale, ovvero: Rimanere, Andare e Gioire.

Arrivati in struttura vi è stato il “gemellaggio” con un gruppo di AC proveniente dalla parrocchia San Leopoldo della Diocesi di Castellaneta-Massafra, i cui giovani hanno vissuto con noi momenti di riflessione, preghiera e divertimento.

La prima giornata ha visto, dopo un momento iniziale introduttivo dedicato alla spiegazione delle tematiche e alla conoscenza dei vari partecipanti al campo, la Lectio Divina, tenuta dal nostro assistente diocesano giovani – Don Luigi Caravella, sul brano del vangelo che accompagnerà il prossimo anno associativo (“Coraggio sono io”- Marco 6, 45-52) con conseguente momento di deserto guidato da alcune domande che aiutassero la riflessione personale. Nella serata invece ci sono stati giochi di squadra ai quali hanno assistito anche i giovanissimi di Massafra. La parola chiave di questo giorno è stata “Rimanere”. Rimanere in Cristo anche quando vi sono venti contrari o la nostra barca sembra non muoversi nonostante tutti gli sforzi fatti nel remare. Non avere paura di Lui, ma riconoscerlo e fidarsi.

Il secondo giorno invece è stato suddiviso in due macro-momenti: il primo la mattina, nel quale i partecipanti hanno potuto decidere di iscriversi a due dei quattro laboratori incentrati sull’enciclica sociale di  Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”. Le tematiche affrontate erano: “Economia e Mercato”, “Giustizia e Bene Comune”, “Giustizia e Solidarietà” e “Uomo e Ambiente”. Ogni laboratorio ha avuto la durata di un ora e ha favorito molte discussioni su argomenti attuali come l’immigrazione, la definizione di giustizia, il rispetto del prossimo, sviluppando profonde riflessioni e interventi accorati. Il secondo momento (il pomeriggio) ha riguardato la relazione fatta da Don Tommaso Scicchitano, già assistente Giovani Diocesano e assistente Acr Regionale della Calabria – oggi assistente parrocchiale,   su quanto già discusso nella mattinata. Un intervento che ha coinvolto molto i partecipanti, catturando la loro attenzione e favorendo interventi su quanto detto. Subito dopo vi è stata una piccola (ma bella) “escursione” a mare dove il divertimento l’ha fatta da padrone mentre una volta rientrati in struttura, dopo la cena, vi è stata la serata di elezione di Mr e Miss Campo 2014 nella quale sono stati attivamente coinvolti non solo i giovani, ma anche i giovanissimi di Massafra, in una gara che ha messo in gioco tutti…e che forse ha sforato un po’ con i tempi. Tuttavia l’importante è che ci si sia divertiti. Parola chiave di questo giorno è stata “Andare”. Andare nel mondo con la voglia di elevarlo, lanciarsi in imprese anche folli, avendo la “pazienza del nulla”, ovvero investire energie anche in progetti che non andranno mai in porto.

Camminare “a fianco del cammello”, ovvero condividere progetti non solo con chi appartiene al nostro stesso gruppo, bensì anche con chi non vive come noi ma condivide molte affinità. Rallentare o aumentare il passo, sopportando anche la “puzza del cammello”, ovvero le difficoltà del camminare insieme. Il tutto per migliorare questo mondo, tanto maltrattato negli ultimi tempi.

La terza giornata si è aperta con una tavola rotonda incentrata sul tema dell’essere “missionari della gioia”, alla quale hanno preso parte Ilaria Quarta, vicepresidente Giovani della diocesi di Lecce, Angela Paparella, presidente della nostra diocesi e Maria Mangiatordi, già coordinatrice cittadina e già assessore del comune di Terlizzi.

A ciascuna delle tre ospiti sono state rivolte diverse domande che riguardavano in particolare diversi aspetti dell’essere missionari di gioia. Rispettivamente la gioia della vita partendo dal rapporto con il Signore, la gioia dell’essere cristiani attraverso l’adesione all’AC e l’essere testimoni gioiosi nel mondo. Nel pomeriggio invece, sulla scorta delle testimonianze della mattina, è stato fatto un laboratorio che prevedeva una parte dedicata alla riflessione di gruppo sui limiti che impediscono di essere gioiosi, sugli atteggiamenti (tra quelli suggeriti durante l’intervista – “corresponsabilità”, “coerenza”, ecc.) che sono ritenuti più indispensabili per la propria vita e su impegni concreti da assumere e impegnarsi a vivere, ed un secondo momento dedicato alla realizzazione di una scenetta simpatica ed originale che avesse come oggetto il mettere in campo atteggiamenti gioiosi all’interno di contesti reali….poi un po’rivisitati! Dopo cena piccolo momento “agapico” cantando canzoni sotto le stelle accompagnati da chitarra per poi proseguire la serata con la veglia (anch’essa sotto le stelle) giudati dalla figura di Maria, dal cuore che prega e dal cuore che ascolta. La parola chiave di questa giornata è stata “Gioire”. Gioia che permette di “allargare ed allungare” il cammino della vita. Adottare la “logica del perdente”, affrontare le sconfitte in modo sereno senza per forza inseguire obiettivi che richiedono però la distruzione di questa gioia. Vivere di gioia vera, quella proveniente da Dio,  proveniente dalla collaborazione, dalla corresponsabilità e quindi anche dall’associazione, proveniente dalle relazioni autentiche.

L’ultimo giorno si è aperto con la verifica generale di come è andato il campo, con l’intervento dei due vice giovani Leonardo de Gennaro e Katia Lamarca. Oltre a ricordare tutti i momenti vissuti insieme sono state presentate anche le date dei più importanti appuntamenti diocesani del Settore Giovani per il prossimo anno associativo. Al termine di questo momento c’è stata la messa di fine campo, molto partecipata non solo dai giovani ma anche dagli altri gruppi e ospiti (diocesi di Castellaneta-Massafra e diocesi di Forlì) presenti in struttura. Subito dopo pranzo c’è stata la partenza per il cimitero di Alessano per visitare la tomba del tanto amato don Tonino. In assoluto il momento più suggestivo del camposcuola. In tutto ciò preziose sono state le parole di don Gigi che hanno accompagnato il momento di preghiera diviso nelle tre parole chiave del campo e che riprendevano scritti di don Tonino.

Ad Alessano così si è concluso il campo giovani diocesano, un campo caratterizzato da tanta spiritualità, buona ospitalità, grande divertimento e meravigliose relazioni. Un campo davvero ben riuscito con lo sforzo di tutta l’equipe giovani diocesana e di tutti coloro che ne hanno preso parte.