Un’opera d’arte per guardarsi dentro

Una tela di Maria Bonaduce donata al Seminario Vescovile; inaugurazione il 15 maggio

Si terrà il prossimo 15 maggio alle ore 19,00 presso il Museo Diocesano di Molfetta, la presentazione della tela Nozze di Cana, opera della pittrice Maria Bonaduce. L’opera (particolare in foto), che sarà presentata da don Michele Amorosini, direttore del Museo Diocesano e Rettore del Seminario Vescovile di Molfetta, alla presenza di S. E. Mons. Luigi Martella, Vescovo, sarà esposta fino a settembre nel Museo Diocesano e poi collocata definitivamente presso gli ambienti del Seminario Vescovile di Molfetta.
Maria Bonaduce nasce a Terlizzi nel 1955 e, dopo aver compiuto studi artistici, espone in varie mostre in numerosi parti d’Italia ed anche all’estero, tra cui, Stati Uniti, Francia, Canada, Emirati Arabi ed Inghilterra. Notevole ritrattista e paesaggista, l’artista predilige la tecnica dell’acquerello e si dedica, in particolar modo, all’Arte Sacra con dipinti e vetrate istoriate. Opere da lei realizzate si possono ammirare presso il Monastero Agostiniano di Santa Rita a Cascia (Perugia), nel Convento di Santa Fara a Bari ed in numerose chiese e monasteri, tra i quali, il Santuario Basilica di Sant’Ubaldo a Gubbio, la Chiesa dei Francescani a Scutari, in Albania, la Cattedrale di San michele Arcangelo e la nuova Chiesa di santa Maria della Stella a Terlizzi, nonchè nella chiesa di San Domenico e nel Convento della Madonna dei Martiri a Molfetta ed, in fine, nella Chiesa della Santa Famiglia e nella chiesa di Santa Lucia a Ruvo di Puglia. Altre sue opere sono esposte presso i musei civici di Tolentino (Macerata), Cupra Montana e Bitonto. 
Dal 2000 al 2015 Maria Bonaduce è autrice delle pergamene del prestigioso “Riconoscimento internazionale Santa Rita da Cascia” mentre nel 2005 è una dei fondatori della galleria ADSUM ArteContemporanea in Terlizzi. “Per capire Maria Bonaduce, per leggere le sue opere, occorre sgombrare il campo da vecchi luoghi comuni sul fare arte. Essa coniuga le colorazioni possibili del quotidiano apoetico all’indicativo presente… rientra fra le corrente dei nuovi realisti che hanno cercato di rendere poetica la realtà” (Donat Conenna).
 
di Corrado Binetti