950 nostri aderenti a Roma per i 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana

di Nunzia Di Terlizzi

Se io dico futuro, voi come rispondete? Presente!
É questa probabilmente la frase che più di altre riecheggerò Domenica 30 aprile 2017, a Roma in Piazza San Pietro. Li ci aspetta Papa Francesco che darà inizio alle celebrazioni per i 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana.
 #AC150 Futuro Presente è il titolo dell’evento. E sarà un grande evento che come diocesi ci vedrà presenti in 950: adulti, giovani e ragazzi, animatori, educatori, presidenti, consiglieri e assistenti, aderenti e simpatizzanti. Le nostre bandiere si uniranno alle altre migliaia che con il logo associativo sventoleranno e coloreranno la piazza e le strade limitrofe, illuminando e vivacizzando quei luoghi, accompagnati dai sorrisi dei presenti.
Perchè “Futuro Presente”? Siamo diventati quello che oggi siamo, anche grazie al nostro passato, e siamo proiettati verso tempi e sogni più grandi di noi che richiedono responsabilità, ma ci spingono ad essere creativi, fiduciosi, intelligenti, in una parola: cristiani.
Abbiamo un’eredità più che centenaria ed occorre saper radicare l’appartenenza alla memoria di ciò che questa famiglia è stata.
Sarà un’occasione unica per fare memoria della storia che ci ha preceduto, Mario Fani, Giovanni Acquaderni, Armida Barelli, Luigi Gedda e Vittorio Bachelet alcuni dei nomi delle persone che hanno fatto la Bella storia dell’Azione Cattolica. La storia del laicato che prende coscienza del proprio ruolo nella Chiesa e che assume l’iniziativa di formare i propri soci «a uno spirito franco e coraggioso». Formando uomini santi, beati e venerabili come Gianna Beretta Molla, Pier Giorgio Frassati, Alberto Marvelli, Giuseppe Toniolo, Nennolina.  Non dimenticando gli uomini che hanno maturato l’impegno in politica proprio formandosi in Ac come Dossetti, La Pira, Moro, Scalfaro.
Saremo a Roma per ringraziare per questo tempo straordinario che ci è donato ora e progettare un futuro ancora più bello.
Vivremo pienamente l’ultima consegna dataci da papa Francesco nel maggio 2014 il verbo gioire che insieme a rimanere ed andare hanno disegnato il cammino della nostra associazione in quest’ultimo triennio. 
Vivremo e trasmetteremo la gioia. La gioia che nasce dall’incontro con Cristo e dall’appartenenza bella e viva alla comunità ecclesiale.
Vivremo innanzitutto come associazione il momento certi che, come ci ha detto Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana nell’ultima assemblea regionale celebrata ad Andria il 25 e 26 marzo u.s.: “Credo che la dimensione associativa aiuti anche a vivere pienamente questa gioiosa chiamata alla testimonianza evangelica nel nostro tempo”. 
L’incontro del 30 aprile con Papa Francesco è una parentesi all’interno della XVI Assemblea nazionale Ac per il rinnovo delle cariche che si terrà dal 28 aprile al 1° maggio dal tema: Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale.
Arriviamo all’Assemblea nazionale dopo un profondo lavoro di revisione e di dibattito svoltosi a partire dalle parrocchie e dalle diocesi di tutta Italia come nella nostra. Andremo, e siamo in nove dalla nostra diocesi, di cui due in rappresentanza della delegazione regionale e uno consigliere nazionale uscente, con la speranza di dar vita a un serio e partecipato momento di discernimento, che prenda le mosse da una lettura profonda della realtà: quella dei nostri territori e del nostro paese, della Chiesa italiana e universale, delle innumerevoli attese che si dischiudono dinanzi a noi. Fare insieme una lettura, per capire il presente e per dirci come “starci dentro” in modo significativo. In un clima di autentica amicizia, di serenità e di ascolto, di riflessione e preghiera, faremo ancora una volta un importante esercizio di democrazia. Progetteremo domandandoci di che cosa le persone, le famiglie, le comunità, le nostre città hanno bisogno, per poi interrogarci su quello che possiamo essere, fare e dare come associazione. Non da soli, ma dentro una trama di alleanze con altri soggetti ecclesiali e civili, una trama di legami che vogliamo suscitare e rafforzare.
Il 30 aprile in San Pietro saremo con il desiderio di mostrare a papa Francesco la bellezza della nostra associazione. E, allo stesso modo, l’attesa per quanto il pontefice ci dirà. Il tutto nella cornice di una festa che ricorderà un secolo e mezzo di vita ecclesiale e civile che ha segnato, e segna, la storia di milioni di persone; una storia che ha fatto la storia d’Italia. Insomma, un’emozione grande! Ormai ci siamo quasi! 
Non si tratta di un incontro nazionale come gli altri: la nostra associazione compie 150 anni, un traguardo importante, che ci chiede di festeggiare con responsabilità e con gioia questo appuntamento. 
Ogni diocesi compierà un semplice gesto, ma di forte impatto emotivo porterà con sé un piccolo sacchetto di terra, la propria terra, e noi porteremo la terra degli orti della nostra Molfetta, della Murgia di Ruvo, degli ulivi di Giovinazzo, dei fiori di Terlizzi, che poi sarà riposta in un vaso e, insieme alla terra di tutte le altre diocesi, sarà offerta durante la preghiera. La terra di tutta Italia rappresenterà un segno e un sogno: quello di un’associazione che, riscoprendo le radici essenziali della propria vocazione, con rinnovato coraggio e fiducia si impegna per il futuro, già nel presente, per fare nuove tutte le cose.
Come recita l’inno che riecheggerà in piazza “Essere un fiume e la sua sorgente nello stesso momento, questo è l’obiettivo, questa la sfida. Una sfida che la struttura e l’identità associative permettono di cogliere ad ogni età con i propri tempi e modalità che hanno tutti un elemento comune: la scelta. E in ogni tempo scegliere vuol dire anche darsi da fare, essere operai di un Sogno, artigiani della Vita”.
Lavorare nei propri ambiti di vita, nelle parrocchie per costruire e formare nuovi testimoni che sappiano concretizzare quello che al Convegno ecclesiale di Firenze, si affermava: «si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca». Le cose cambiamo e noi, laici associati, offriamo il nostro contributo per rinnovarle. Sappiamo che il primato dell’azione nella storia non è nostro, ma del Signore che ancora oggi «fa nuove tutte le cose». Ci affidiamo a Lui per riuscire a scorgere nella realtà quei semi di bene che già si trovano nella vita del tempo presente, proprio perché crediamo che Dio abiti questa realtà e la riempia di doni e bellezze. Facciamo nostro lo spirito della Evangelii gaudium che invita a “prendere l’iniziativa”.
L’appuntamento è per domenica 30 aprile, in piazza San Pietro a Roma. Tutti uniti grazie a questa associazione, tutti accumunati dallo stesso “sì”. Tutti per festeggiare i 150 anni dell’Azione cattolica italiana ma anche, riprendendo le parole del presidente nazionale Matteo Truffelli: “per ringraziare ciascun appartenente, ricordare e raccontare la storia e i testimoni, rinnovare e rilanciare la forza di questa associazione”.

Questa giornata darà inizio a festeggiamenti che dureranno un anno intero: un periodo che vedrà ogni diocesi, ogni parrocchia e ogni aderente protagonista di questa bella storia: protagonisti attivi, chiamati alla riflessione e alla scoperta dell’associazione.
Nessuno quindi può sentirsi escluso e nessuno potrà rimanere a casa quel giorno. Zaino sulle spalle e cappellino in testa, col desiderio di superare ogni stanchezza, ogni ostacolo, con la voglia di incontrare il Santo Padre, desiderosi di ricevere una benedizione che faccia scendere ancora più copiosa la Grazia di Dio, con l’impegno a mettere un tassello importante nel mosaico della grande storia dell’Azione cattolica, della chiesa e degli uomini, con la gioia di incontrarci, con entusiasmo, andiamo!