Il 20 aprile nei luoghi di don Tonino

da Avvenire del 3 febbraio 2018

Applauso scrosciante e occhi lucidi nella Cattedrale di Molfetta, straordinariamente gremita di volti di ogni età e da obiettivi fotografici, all’annuncio del vescovo Mons. Domenico Cornacchia della breve visita apostolica di Papa Francesco, il prossimo 20 aprile, a 25 anni dalla morte del Servo di Dio Antonio (don Tonino) Bello.

«Carissimi tutti, forse ho osato troppo, ma il cuore me lo ha suggerito!». Proprio così Mons. Cornacchia rivelava alla diocesi l’invito rivolto al Papa durante la recente assemblea generale dei Vescovi, svoltasi nel maggio scorso. E il suo osare ha colto nel segno perché Papa Francesco tornerà in Puglia, a distanza di un mese dalla visita a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo, sui passi di don Tonino, il vescovo che ha proclamato e incarnato la Chiesa del grembiule, che ha odorato di popolo, che ha ospitato in episcopio gli sfrattati, che ha accolto i migranti, che ha percorso a piedi o con la sua Cinquecento le periferie di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi, che si è consumato anche per la causa della pace.

Alle 7.00 di venerdì 20 aprile la partenza in auto dal Vaticano e il decollo da Ciampino, per atterrare all’aeroporto militare di Galatina e raggiungere in elicottero Alessano, il piccolo paese della diocesi di Ugento-S.Maria di Leuca, nel cui cimitero riposano le spoglie di don Tonino e dove era nato il 18 marzo 1935. Alle 8,30 S.E. Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento e l’Avv. Francesca Torsello, Sindaco di Alessano lo accoglieranno e insieme ai Familiari del Servo di Dio sosterranno in privato sulla tomba. Sul Piazzale antistante il Cimitero il Papa saluterà e parlerà alla comunità locale per poi decollare, alle 9,30, alla volta di Molfetta.

Sul molo del Porto, adiacente il Duomo romanico, l’elicottero papale atterrerà, a due passi da quel mare che ispirò don Tonino in molteplici suoi scritti, accolto da S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo, dal dott. Tommaso Minervini, Sindaco di Molfetta. “Collocazione provvisoria” recita il cartello voluto da don Tonino accanto al grande crocifisso di terracotta che il Papa vedrà nella sagrestia del Duomo. «Penso che non ci sia formula migliore per definire la Croce. La mia, la tua croce, non solo quella di Cristo – scriveva ancora il presule proprio negli ultimi mesi di vita, prima che il cancro lo divorasse – Coraggio. La tua Croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria”. Il calvario, dove essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina, dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come suolo edificatorio. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della Croce».

Alle 10,30 la S. Messa, con tutti i Vescovi della Puglia, i sacerdoti della diocesi e la comunità del Seminario Regionale, proprio sul luogo dove 25 anni or sono si svolsero i funerali, presieduti dal compianto Mons. Magrassi, alla presenza di circa 50mila persone, credenti e laici, accorsi a dare l’ultimo saluto al vescovo degli ultimi. Al termine della Santa Messa il saluto del Santo Padre a una Rappresentanza della Diocesi e alle 12.00 il decollo verso il Vaticano.

«Che ci fossero tante consonanze tra Papa Francesco e don Tonino è stato evidente dall’inizio del Pontificato: “Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”. Oltre vent’anni fa queste parole avrebbero dato conforto al Vescovo don Tonino, ormai consumato da un male incurabile e da una vita dedicata agli ultimi. Oggi non possiamo che rallegrarcene.

© Luigi Sparapano