La celebrazione eucaristica che Papa Francesco presiederà venerdì mattina rappresenta il momento culmine della sua Visita pastorale in terra di Puglia, sui passi del Servo di Dio don Tonino Bello.
Che il Santo Padre celebri l’Eucaristia a Molfetta, nei pressi del porto, sotto lo sguardo della Madonna dei Martiri, è un evento ricco di significati e di rimandi.
Non solo perché venticinque anni fa proprio in quel luogo furono celebrati i funerali dell’amato pastore con la partecipazione attenta e commossa di migliaia di persone, ma anche per il profondo legame di don Tonino all’Eucaristia e alla Vergine Maria.
Ci piaccia o no, non bisogna mai dimenticare che le intuizioni originali e le scelte pastorali coraggiose, che hanno caratterizzato il ministero episcopale di don Tonino e che trapelano dai suoi scritti, maturavano nella piccola cappella dell’episcopio, sgorgavano dalla sua spiritualità eucaristica e dalla sua tenerezza filiale verso la Madonna.
Fatta questa necessaria premessa, vengo alla presentazione di tutto ciò che riguarda la celebrazione eucaristica che si svolgerà su un palco a forma circolare per favorire una migliore partecipazione a tutti i presenti.
- Sullo sfondo del palco papale campeggerà una grande croce in acciaio corten, realizzata da Pasquale de Nichilo, per conto dell’Associazione “Imprenditori di Molfetta”. Alta tre metri, riproduce il crocifisso stilizzato della croce pettorale che don Tonino Bello portava con sé tutti i giorni.
- Come sede per il Santo Padre è stata scelta la cattedra in legno, dalla forma solenne e lineare, che si trova nella Concattedrale di Ruvo.
- L’altare e l’ambone sono stati realizzati da due giovani di Molfetta, Pasquale Magarelli e Antonio Giovine. L’altare, a forma di trapezio capovolto, riporta sulla parte frontale il calco in gesso del bassorilievo del “Cristo in trono” dell’XI sec., che attualmente funge da altare nell’Antico Duomo di Molfetta.
L’ambone, chiuso su tre lati, poggia su un elemento in pietra, che anticamente fungeva da candelabro per il cereo pasquale. Accanto all’ambone, come avviene nei 50 giorni del Tempo Pasquale, arderà il cereo. È la luce del Cristo Risorto che brilla in mezzo a noi.
- Sull’altro lato sarà collocata la scultura lignea della Madonna dei Martiri (fine XIX sec.), opera di Francesco Verzella, della quale don Tonino era tanto devoto, patrona della Città di Molfetta e compatrona della Diocesi, custodita presso la Basilica omonima, retta dai Frati minori.
- Per la circostanza il Santo Padre indosserà la casula e la mitria confezionate, rispettando il suo stile sobrio, dall’atelier Agorà presso la Basilica Pontificia di San Paolo Fuori le Mura in Roma. Anche il calice e la patena provengono dallo stesso Atelier. In futuro sia i paramenti che il calice saranno custoditi nel Museo Diocesano in ricordo di questa storica visita. Il Santo Padre, inoltre, userà il pastorale in legno di ulivo che fu di don Tonino Bello, custodito in una teca presso la cappella del Crocifisso nella Chiesa Cattedrale di Molfetta. Il pastorale è il bastone con il quale il pastore conduce, in nome di Cristo, il gregge. Sulla sommità è scolpito un ramoscello d’ulivo e lo stemma episcopale di don Tonino con la croce alata e il versetto del salmo 34, che costituisce il suo motto: “Ascoltino gli umili e si rallegrino”.
Anche i vescovi concelebranti, i sacerdoti e i religiosi della nostra Diocesi indosseranno una casula semplice sulla quale è ricamata la croce pettorale di don Tonino, realizzata dalla azienda “Ecclesia” di Paolo Tangari in Corato e acquistata da ciascun sacerdote. La stessa cosa vale per la dalmatica dei diaconi.
- L’addobbo floreale è curato dall’azienda di Terlizzi, “Desideri fioriti” di De Palma con i fioristi Feder fiori. Sul palco sarà posto in particolare evidenza l’albero dell’ulivo, simbolo di pace.
Il servizio liturgico sarà prestato dai seminaristi della nostra Diocesi e da due rappresentanti della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca. A coadiuvare Mons. Guido Marini, Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, ci sarà un cerimoniere del Vaticano, il sottoscritto, in qualità di Cerimoniere Vescovile, e don Nicola Felice Abbattista, in qualità di Vice-Cerimoniere.
La prima Lettura e le intenzioni della preghiera universale saranno proclamate da alcuni rappresentanti della Diocesi.
Al momento dell’offertorio i doni saranno presentati oltre che dai rappresentanti dei giovani e delle religiose, anche da alcune famiglie, due segnate dall’esperienza del lutto e della malattia, e altre due destinatarie di particolari grazie.
Al fine di rendere attivamente partecipe la numerosa assemblea all’Eucaristia che il Santo Padre presiederà, sarà distribuito il Libretto della celebrazione, curato dall’Ufficio Liturgico della Diocesi in collaborazione con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, pubblicato grazie al contributo dell’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta.
- In copertina e all’interno sono riprodotti simboli scolpiti su pietra e opere sacre presenti nelle Chiese delle nostre città.
- I testi liturgici sono quelli del Venerdì della III settimana di Pasqua. Le Letture della Liturgia della Parola ben si addicono alla figura e alla testimonianza del Servo di Dio don Tonino Bello.
La prima lettura, tratta dal Libro degli Atti degli apostoli (9,1-20), racconta l’episodio della vocazione o conversione di San Paolo sulla strada di Damasco, Come San Paolo anche don Tonino, conquistato dall’amore di Gesù Cristo, si è speso con tutte le forze nella predicazione del Vangelo.
Il Brano del Vangelo secondo Giovanni (6,52-59), tratto dal discorso sul pane di Vita, evidenzia la centralità dell’Eucaristia nella vita del discepolo di Gesù. Come è stato già detto, don Tonino era un innamorato dell’Eucaristia. In una lettera ai catechisti racconta che un giorno, mentre stava amministrando l’Eucaristia, durante la Messa solenne, si presentò un papà con la figlioletta in braccio. Appena ebbe fatto la comunione e pronunciò il suo “Amen”, la bambina, che osservava tutto con occhi colmi di stupore, rivolta al padre, gli chiese: “È buona?”. Rimasto sorpreso da quell’interrogativo, il Vescovo avrebbe voluto rispondere per conto del suo papà e dire a quella bambina: «Sì che è buona l’Eucaristia. Così come è buona la sua Parola. Così come è buona la sua amicizia. Così come è buona la sua croce. Te lo dico io che non posso più resistere senza quell’ostia». Questa era la sua fede eucaristica.
- Nel libretto, inoltre, sono riportati i testi dei canti che saranno eseguiti dalla schola cantorum accompagnata dall’orchestra. La schola è formata da 92 cantori che provengono dal coro diocesano, dal coro dei giovani e dalle parrocchie. L’orchestra è composta da 22 professori d’orchestra, provenienti dalle quattro città della diocesi.
- Non mancherà, durante la processione finale, proprio come nel giorno dei funerali di don Tonino, il canto Un’ala di riserva, eseguito da Felice Spaccavento, con la lettura di Elvira Zaccagnino. Coro e Orchestra saranno diretti dal Maestro Lucia de Bari.
Al termine della celebrazione eucaristica, dopo l’Antifona Mariana del Regina Coeli, il Santo Padre, accompagnato dal Vescovo, S. Ecc.za Mons. Domenico Cornacchia, porgerà tra le mani della Regina dei Martiri una rosa d’oro, che i Frati Minori hanno voluto ricavare fondendo alcuni ex voto.
Anche quest’ultimo gesto sarà molto significativo. Sarà, da parte di tutti noi, come incaricare don Tonino di fare quello che lui stesso in una bellissima lettera chiese a San Giuseppe. Perciò gli diremo: “E poi, caro don Tonino, c’è Maria che ti aspetta. Ti preghiamo quando entri da lei, sfiorala con un bacio. Falle una carezza pure per noi. E dille che anche noi le vogliamo bene. Da morire”.
A conclusione di tutto, in qualche modo, saranno consegnate al Santo Padre le opere vincitrici del concorso un dono per papa Francesco, promosso dall’Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra in collaborazione con il Museo Diocesano.
Delle 26 opere pervenute sono risultate vincitrici le opere di Giovanni Morgese e di Angelo Mazzone.Un riconoscimento particolare, fuori concorso, va agli alunni della classe IVD della Scuola “Giulio Cozzoli” dell’I.C. “Manzoni-Poli” di Molfetta che hanno voluto partecipare con il loro entusiasmo ed i loro colori, presentando l’elaborato intitolato “Educare allo stupore”. Hanno conosciuto don Tonino attraverso il racconto dei loro insegnanti e delle loro famiglie. Così è scaturito il loro lavoro composto da parole, simboli ed immagini colorate del pastore.
L’auspicio è che tutti, anche quanti seguiranno la celebrazione dalle proprie case, possano ritrovare l’entusiasmo della fede e vivere un bel momento di comunione attorno a papa Francesco, che è il segno visibile dell’unità della Chiesa.
Don Pietro Rubini, Direttore dell’ULD e Cerimoniere Vescovile
Molfetta, 17 aprile 2018