Chiesa locale - Molfetta

Presentato il programma 2020 per la Madonna dei Martiri: festeggiamenti a misura di pandemia

Prevale la cautela ma si intende comunque lasciare il segno

foto: R.C.

Da giorni, in città e in diocesi, si desiderava conoscere il programma dei festeggiamenti in onore di Maria SS. dei Martiri, compatrona di Molfetta. Ieri sera, l’attesa presentazione a stampa e cittadini nella sala intitolata a padre Leonardo Di Pinto, accessibile dal chiostro della Basilica Madonna dei Martiri.

Come annunciato, sono intervenute tutte le figure istituzionali ed ecclesiali coinvolte nell’organizzazione dei festeggiamenti. Presenti, dunque, il vescovo Mons. Domenico Cornacchia, il Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, padre Nicola Violante, rettore della Basilica, don Vito Bufi, parroco della Cattedrale e delegato vescovile per il Comitato Feste Patronali, e Leonardo Siragusa, Presidente del Comitato Feste Patronali.

Il Presidente, tra i primi ad arrivare e a essere accolto dal rettore, ha portato con sé un manifesto di cui più tardi ha svelato i contenuti. A lui è toccato moderare gli interventi, nonché concludere con alcune dichiarazioni sulla festa civile, la più impattata dalla necessità di rispettare le normative anti covid.

Una festa senza fiera, in sostanza. Ma una festa di cui il Comitato spera che la città possa andare fiera: lo lasciano intendere le parole di Siragusa quando sottolinea che Molfetta sarà forse l’unica città in Puglia a essere impreziosita dalle luminarie per la festa patronale in questa estate ai tempi della pandemia. Questo certo non consolerà forestieri, ambulanti, giostrai che si fermano per quest’anno e che Mons. Cornacchia ha salutato con affetto, sottolineando la sua vicinanza e comprensione per il faticoso momento che stanno affrontando.

Tutto ciò che si è potuto salvaguardare, per provare a lasciare un segno con la prossima festa nella memoria dei molfettesi, sono stati “luci e suoni”, come ha detto Siragusa. Le luci delle luminarie – questa volta spostate dai consueti luoghi di Corso Dante alla facciata della Basilica Madonna dei Martiri e lungo tutto l’antistante viale dei Crociati – e i suoni intesi come i rumori festosi dei fuochi d’artificio. Oltre alle diane del 7 e 8 settembre, ci sarà un fuoco la sera dell’8 dopo il pontificale, quest’anno presieduto dal vescovo Cornacchia.

Per prolungare il senso di festa, l’accensione delle luminarie avverrà in anticipo, la sera del 14 agosto, vigilia della festività dell’Assunta. A partire dal 14, come ha spiegato padre Violante, inizieranno anche una serie di appuntamenti in preparazione alla novena e alla festa religiosa.

Proprio per questa speciale serata del 14 agosto è stata presentata al termine della conferenza un’anteprima del manifesto curato dal Comitato Feste Patronali, contenente il rendering del prospetto della facciata della Basilica progettato da MarianoLight.

Per il resto, la festa religiosa rimarrà sostanzialmente intatta. Durante la novena ci saranno serate tematiche dedicate a varie categorie del popolo civile e religioso e la predicazione sarà prudentemente affidata ai frati della Basilica, per evitare ad altri sacerdoti spostamenti da città lontane. La notte tra il 7 e l’8 saranno garantite le messe parrocchiali, ma distanziate di 90 minuti l’una dall’altra per consentire al termine di ciascuna la sanificazione della Basilica. Saranno garantiti 170 posti a sedere in chiesa e altri nell’atrio dei pellegrini. Il tradizionale momento della fiaccolata sarà sostituito da una recita del rosario in Basilica e sarà seguita da una meditazione mariana. Va da sé che, oltre a non esserci lo sbarco dell’icona sul porto a fine agosto, l’8 settembre non sarà realizzata la sagra a mare e la statua del Verzella resterà in Basilica, non essendo dunque consegnata all’affetto e alla cura della comunità della Cattedrale per la settimana successiva . Alle 15.00 dell’8 settembre sarà recitato il rosario, per ricordare del consueto momento di inizio della processione, e alle 19.00 il pontificale, presieduto da Mons. Cornacchia, sarà celebrato nell’atrio dell’Ospedaletto dei Crociati. Come ha annunciato il Sindaco a inizio serata, per questo momento saranno disposti nell’atrio un palco per l’altare e 450 posti circa a sedere. La progettazione è allo studio dei dirigenti tecnici del Comune per il rispetto delle normative anti covid.

Per questo e per altri appuntamenti, sarà necessaria la presenza di volontari, tanto che il presidente Siragusa ieri sera ha lanciato un sentito invito ai cittadini a collaborare con il Comitato e a rendersi presenti e disponibili nei prossimi giorni.

Infine, altri due eventi civili saranno a corredo della festa religiosa e si tratta della proiezione in 3D dal 6 al 9 settembre di un video dei festeggiamenti degli scorsi anni, organizzata dall’Associazione Molfettesi nel Mondo – di cui ieri sera era presente la presidente Angela Amato -, e l’allestimento di una mostra fotografica nel chiostro della Basilica dal 22 agosto al 12 settembre a cura dell’Associazione Scorci di storia, folclore e artigianato.

Questi appuntamenti saranno altri modi di tenere viva la memoria della tradizione, che comunque, almeno per quanto concerne il cuore della festa, ossia le celebrazioni in onore di Maria SS. dei Martiri, sarà preservata e, per certi versi, esaltata.

La pandemia ha fatto tanti danni quest’anno, ma a questa festa forse ha fatto un servizio. Uno stile più sobrio sarà occasione di riscoprire le radici profonde della festa e sarà più evidente quanto la cittadinanza possa fare a meno di alcune derive poco eleganti. Inoltre, emergerà più nitidamente il sentimento di affetto che lega la città a Maria SS. dei Martiri e si potranno gustare meglio alcuni momenti di preghiera, senza la calca degli scorsi anni. Non ultimo, a chi solitamente era abituato alla presenza della Madonna nel cuore della città, sarà chiesto, ancora una volta – in uno stile molto caro a papa Francesco -, di fare una peregrinatio un po’ più lunga e faticosa, ma forse ancora più sentita, dal centro alla periferia.

Da quella periferia, da questa intimità dei festeggiamenti che sicuramente non lascerà indifferenti tanti cuori, si potrà ripartire per i prossimi anni, magari migliorando e innovando su tanti aspetti sui quali quest’anno così particolare ha dato occasione di riflettere.

Che questa festa, oltre le difficoltà, sia davvero opportunità.

 

Roberta Carlucci