Chiesa locale

Omelia del Vescovo a conclusione dei festeggiamenti della Madonna dei Martiri

Cattedrale di molfetta, Domenica 12 settembre 2021

omelia_12_settembre_2021

Carissimi fratelli e sorelle,
concludiamo con questa solenne celebrazione eucaristica i giorni in cui il simulacro della Madonna dei Martiri ha sostato nella nostra Cattedrale, cuore della Chiesa Locale e della nostra amata città di Molfetta.
Quest’anno la festa in onore della nostra Compatrona è stata impreziosita dalla presenza, mercoledì scorso, 8 settembre, di Sua Eminenza Reverendissima, il Cardinale Pietro Parolin, che ha dichiarato Molfetta “Civitas Mariae”, Città di Maria.
Il senso di questo titolo è racchiuso proprio in alcune parole che il Signor Cardinale ha pronunciato durante l’omelia: «Questo è il vero motivo della festa e della gioia! Questa è la ragione profonda, cari molfettesi, per la quale la vostra amata città è Città di Maria: non per un titolo esteriormente conferito, ma per un impegno coerentemente e gioiosamente assunto».
Provvidenzialmente stiamo vivendo questa eucaristia nel giorno, 12 settembre, in cui, se non fosse coinciso con la domenica, con tutta la Chiesa avremmo celebrato la memoria liturgica del Santissimo Nome di Maria.
Ripensando allora al fatto che al nome della nostra città, Molfetta, è ora associato il nome dolcissimo di Maria, mi sembra opportuno comprendere meglio le conseguenze dell’attribuzione di questo titolo.
Voi certamente sapete che nella Bibbia, come in tutta la tradizione orientale, nel nome di una persona sono racchiusi la storia, il destino, la missione di colui o colei al quale è stato imposto quel determinato nome. Fra le ipotesi fatte dagli studiosi, quella più accreditata è che MIRYAM è un nome composto da due radici: MIR (l’amata) e YAM (abbreviazione di Yahweh, quindi Dio). Maria allora significa: L’AMATA DA DIO.
Questo nome, MARIA, rappresenta davvero una incredibile promessa per la Madre del Figlio di Dio e, di conseguenza, per ciascuno di noi che pronunciamo quel nome milioni di volte, nelle più svariate occasioni, liete e tristi della nostra vita.
Anche per gli abitanti della nostra città, allora, leggere il nome di Molfetta associato a quello di Maria, comporta degli impegni da assumere per imitare la fanciulla di Nazareth, scelta da Dio per essere la Madre di Gesù.

Il Servo di Dio, l’amato Vescovo don Tonino Bello, innamorato della Madonna, sapeva benissimo che, sostando tante volte davanti al bellissimo simulacro della Madonna dei Martiri, avrebbe fatto sue alcune caratteristiche della personalità della Vergine Maria. Ed ecco perché dal suo cuore di pastore buono e santo sono scaturiti alcuni titoli che hanno creato una stupenda litania mariana dei nostri tempi. Ne cito solo alcuni: Maria donna feriale, donna dell’attesa, donna innamorata, donna accogliente, donna coraggiosa, donna in cammino, donna del silenzio, donna vera, donna del popolo, donna bellissima.

Mi rivolgo, pertanto, a tutti gli abitanti della nostra città di Molfetta, compreso il sottoscritto, per invitarli, pronunciando il dolce nome di Maria, a mettere in pratica tutto ciò che la Madonna può insegnarci, ovvero:

– vivere la ferialità delle nostre giornate con semplicità e umiltà;
– imparare a saper attendere che, nonostante alcuni segnali contrari, fioriscano nel cuore del cittadini la pace, la giustizia, la cura della casa comune;
– innamorarsi delle nostre strade, dei nostri quartieri e delle persone che vi abitano, amare ogni angolo della città;
– saper accogliere l’altro, indipendentemente dalla razza, religione, estrazione sociale;
– essere coraggiosi nel denunciare le ingiustizie, i soprusi, le discriminazioni e impegnarsi in prima persona ad essere artigiani di pace e di legalità;
– essere sempre in cammino per portare negli ambienti in cui viviamo gesti di speranza e di perdono;
– scoprire la preziosità del silenzio per dire le parole che contano per il bene di tutti;
– mostrarsi veri agli occhi degli altri per non cadere nella falsità della vita;
– far maturare nel cuore dei cittadini l’identità di popolo che crede nella forza delle scelte per il bene comune;
– coltivare la bellezza come antidoto al male che può incombere.

Chiediamo alla Madonna che tutto ciò si realizzi nelle vite di ciascuno di noi, nelle nostre famiglie, nella storia della nostra città di Molfetta.

Alla “Signora dei Martiri bella”, noi che crediamo nel suo Figlio Gesù, salvezza dell’umanità, imploriamo di aiutarci a tenere sempre aperti gli orecchi per ascoltare la Parola di Dio ed essere fedeli annunciatori di amore, di giustizia, di fraternità, di pace.

Alla Madre della Chiesa e dell’umanità, chiediamo, come ci suggerisce san Giacomo nella seconda lettura, che la fede sia accompagnata sempre dalle opere. Non possiamo accontentarci di una proclamazione verbale della fede, senza tradurla in scelte di vita coerenti con la radicalità evangelica.

A Maria, «madre tenera e forte, nostra compagna di viaggio sulle strade della vita» (don Tonino Bello), domandiamo di insegnarci ad avere il coraggio di rispondere, come Pietro, alla domanda di Gesù «Voi chi dite che io sia?» (Mc 8,29): «Tu sei il Cristo», ma anche di accettare la logica della passione del suo Figlio e non avere paura di spendere la nostra vita per Gesù e per il Vangelo.

Con rinnovata fiducia e speranza, riprendiamo il nostro cammino, certi che Maria, “fiore di grazia gentile” non farà mancare la sua protezione al popolo molfettese e alla Chiesa Diocesana. Dopo la Visita Pastorale che mi ha visto, per due anni, pellegrino lungo le strade delle nostre quattro città, è tempo di riempire i nostri cuori, forse inariditi dalle difficoltà incontrate durante i mesi della pandemia, del vino buono della grazia che viene dall’alto.
Per questo motivo, alla fine del convegno pastorale diocesano che si svolgerà i prossimi 22 e 23 settembre, consegnerò la nuova lettera pastorale che costituisce una sorta di riflessione finale a margine della mia Visita alle città della Diocesi e alle comunità parrocchiali. Infatti, ho pensato di dare alla lettera un titolo che vuole essere un augurio di speranza per il futuro:VINO NUOVO IN OTRI NUOVI. PER UNA COMUNITÀ CHE RIPARTE.

Carissimi fratelli e sorelle, il simulacro della Madonna dei Martiri, stasera ritorna, in forma privata, in Basilica, lì dove ogni giorno possiamo andare a pregarla e invocarla. Portiamo con noi il suo sorriso, segno della benevolenza divina che si manifesta nel volto di Maria.
E preghiamo con le parole che la saggezza popolare dei nostri antenati ci ha trasmesso, certo che lo sguardo di Maria si posa su ciascuno di noi, sulle nostre storie, sulla vita della nostra città:
Ci arridi, o Regina dei santi,
tra mezzo ai mondani perigli!
Proteggi il lavoro dei figli,
fa’ sacro dei figli l’amor.
Converti in corona di stelle
il lungo dei figli dolor.
Al supplicante popolo
sorridi, dolce e pia,
volgi lo sguardo, o Vergine
alle nostre anime afflitte.
Ave Maria!